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Napoli, De Laurentiis: “Sarri è il più grosso investimento. Mi piace Leno e a Reina dico che…”

Le parole del massimo dirigente del club partenopeo a Il Mattino

Redazione ITASportPress

Il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, è stato il protagonista di un Forum organizzato dal quotidiano locale "Il Mattino". Tanti gli argomenti trattati dal massimo dirigente del sodalizio partenopeo: "Rassicuro i tifosi del Napoli: il più grosso investimento è la conferma di Sarri. Lo scudetto? Prima o poi dobbiamo vincerlo, meglio prima che poi. Tutti dobbiamo fare uno sforzo perché sia così, dall'allenatore ai media".

BAGNOLI -  "Con la bonifica di Bagnoli, che dovrebbe partire a dicembre e durare 16-24 mesi, se i politici saranno ancora d'accordo ad assegnarmi degli ettari, costruirò la città del Napoli. Quindici campi di calcio, un paio a disposizione dei meno abbienti, una cantera vera e propria dove si possa investire, con uno stadio stramoderno e tecnologico". 

REINA"Sto cercando da mesi un'alternativa a Reina. Ci sto lavorando da due mesi ma non riesco a trovarla. Oggi se dipendesse solo da me sceglierei un portiere su cui puntare e terrei anche Reina, esperto, carismatico e stakanovista. Sarei felice se restasse a vita e mi piacerebbe che si interessasse di giovanili, che sperimentasse le sue capacità di allenatore. Caro Reina, dici sempre che ami Napoli. Allora lavora con me per fare grande il Napoli e trovare con me un altro portiere, uno che non se la fa sotto in Champions sui campi delle grandi".

LENO - "Mi piace, il Bayer ha fatto alcune vendite milionarie e può darsi che abbassino le pretese".

MERCATO - "Ounas? A parte una piccola cicatrice, da Villa Stuart mi dicono che è integro. Lo vedo stasera per la firma, poi partirà anche lui per il Trentino. Al Napoli non manca nulla, anzi siamo in esubero. Abbiamo trattenuto tutti i big, respingendo richieste per Koulibaly, Mertens, Strinic, Jorginho. Con parecchi sacrifici, visto che soffriamo a competere con i fatturati di Juve, Inter, Milan. All'epoca di Mazzarri il costo del lavoro era di 40 milioni l'anno, oggi è di 100. E poi dobbiamo riuscire a non cambiare le squadre per non ricominciare sempre da zero. Dobbiamo ancora far esplodere gente come Rog e non creare malumori, con i bravi che chiedono di poter partire. Visto che abbiamo investito sui giovani dobbiamo farli emergere e stiamo a posto almeno per 4-5 anni".

MARADONA - "Mi avevano detto che Maradona era disponibile solo a luglio, avevamo pensato a dei rigori con i nostri calciatori guidati da lui, ma poi mi sono reso conto che eravamo troppo vicini alla partenza per il ritiro e serviva concentrazione, non potevamo rischiare infortuni. Carattere economico? E' un problema che si risolve trovando altre soluzioni, se avessi fatto la partita allo stadio avrei dovuto mettere un prezzo simbolico. Per il cachet di Maradona si sarebbe trovata una modalità per assorbirlo in altri modi. Avevo chiesto ai campioni del primo scudetto di non festeggiarlo, di aspettarci per fare un evento insieme. Ma loro hanno già fatto la festa, quindi la novità era ormai persa...".

INSIGNE - "Ha una famiglia straordinaria, è napoletano ed ha voluto fortemente vestire la maglia azzurra. Ho aspettato, l'ho pagato anche di più, ma volevo che lui dimostrasse a se stesso e a me che non ce n'era per nessun altro. Numero 10? Ha la 24, che è il giorno del mio compleanno e il mio numero civico a Roma. Perchè cambiare, per portarsi sfiga da soli?".