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Napoli, Ancelotti: “Juventus? Possiamo vincere e giocheremo all’attacco…”

"Ci siamo consolidati, la squadra sta molto bene. Non c'è occasione migliore che affrontare la Juve ora"

Redazione ITASportPress

Tredici punti di distacco, ma Napoli-Juventus non è una partita come le altre. Al San Paolo, domenica alle 20,30 andrà in scena il big match della 26^ giornata di Serie A.

Il Napoli cerca di dare un senso al proprio campionato e proverà, davanti al proprio pubblico, a battere la capolista. Carlo Ancelotti, tecnico degli azzurri, ha presentato la sfida ai bianconeri nel consueto appuntamento con la stampa.

ItaSportPress.it ha seguito live l'evento a partire dalle ore 15,00.

MOMENTO BUONO - "Rispetto all'andata che Napoli sarà? Sarà un Napoli più sicuro rispetto alla gara d'andata, era l'inizio di un nuovo modo di giocare a approcciare. Ora ci siamo consolidati, la squadra sta molto bene, sia fisicamente che mentalmente. Non c'è occasione migliore che affrontare la Juve ora. Nessuno è imbattibile". "Il Napoli gioca il miglior calcio in Italia? Non lo so, al momento mi piace e penso alla gara di domani. Siamo nel nostro momento migliore".

CR7 E JUVE - "Che effetto mi fa ritrovare Ronaldo? Mi fa sempre piacere incontrare Ronaldo, il fatto che gioca è un problema in più per noi. Sappiamo quanto è pericoloso, ma è giusto confrontarci con il meglio che ha la Juve. Salisburgo? Non ci penso, abbiamo tutto il tempo per farlo". "Come si batte la Juventus? Loro hanno personalità, esperienza, dobbiamo indirizzare la gara sotto il profilo del gioco e dell'intensità". "Come mai in Italia vince sempre la Juventus? Investono molto a livello tecnico, hanno la possibilità di farlo. Ha una storia, ha cultura e tradizione. In tal senso questo ha fatto la differenza. Senza contare lo stadio, che permette di avere un fatturato più elevato".

GARA - "Che sensazioni e speranze ho per domani? Abbiamo vinto diverse gare all'ultimo minuto, Cagliari e Atalanta. In questo momento stiamo bene, lo dimostrano le partite che abbiamo giocato con Parma, Torino, Fiorentina. Mi piacerebbe far sì che queste sensazioni venissero confermate domani". "Il mio primo Napoli-Juventus al San Paolo? C'è un'atmosfera speciale, specie nei giocatori. Giochiamo contro i primi della classe, ci teniamo a fare bella figura, siamo nelle condizioni ottimali per poter vincere". "Di sicuro giocheremo una gara d'attacco".

FUTURO - "Pensato a chiudere la carriera? Mai. Ma posso considerare di chiudere la carriera a Napoli. Mi trovo molto bene qui, la società si trova bene e mi trovo bene anche io. Quando c'è sintonia si può continuare".

BOMBER - Tra i più in forma, almeno in termini di gol c'è Milik. "Se ha 30 gol nelle gambe? Può farlo, sì. Si è alternato con Mertens, i due hanno avuto un buon rendimento, possono fare di più. Resto soddisfatto al momento". E sugli altri giocatori: "Mario Rui sta bene, ha recuperato dall'infortunio con l'Inter ed è disponibile. Può giocare. Chiriches uguale, sta molto bene e ha recuperato anche lui. Abbiamo solo Albiol che sta recuperando dal problema al tendine". "Problema del gol risolto? Il fatto che non abbiamo segnato per un pò ci ha focalizzato di più nella finalizzazione. Non è una cosa che si può allenare,bisogna avere la consapevolezza che si può far meglio, sempre".

SCUDETTO - "Discorso scudetto andato? Vincere mantiene viva la possibilità di restare in lotta, un altro risultato indirizza il pensiero da un'altra parte. Mi piacerebbe che fosse confermato ciò che abbiamo fatto di buono". "Se sono l'uomo giusto per riportare lo scudetto al Sud Italia? A livello sportivo il Sud sta soffrendo, è vero. Io mi auguro che anche altre squadre, oltre al Napoli, siano protagoniste di queste realtà. Bari, Reggina, Palermo. Il calcio italiano ha bisogno del Sud, noi facciamo la nostra parte e speriamo di farlo da protagonisti. Mi piacerebbe vincere, questo sì".

MERCATO - Un pensiero al caso Icardi: "Se può essere un giocatore da Napoli? Sicuramente è un giocatore da grande squadra. Lui è un grande attaccante. Napoli, Inter, qualunque...".

EUROPA - Una battuta sulla Coppa e sulla finale di Europa League: "Se sono mai stato in Azerbaigian? No, ma ci mandai un collaboratore anni fa. Era il 1995, in una delle prime partite in Europa da allenatore, giocammo contro una squadra polacca che aveva a sua volta giocato a Baku. È un Paese in crescita".