gazzanet

Napoli, l’ex dg Marino: “Sorpresa in negativo. Contro la Samp ha sofferto parecchio”

Marino, Getty Images

Marino ha criticato anche Monchi della Roma

Redazione ITASportPress

Intervenuto durante il palinsesto pomeridiano di Teleradiostereo, Pierpaolo Marino, ex DG di Roma, Napoli, Atalanta, ha rilasciato le seguenti dichiarazioni:

A Napoli si pensava che tutte le partite si vincessero in rimonta: come ha visto il Napoli domenica?

Non mi aspettavo una sconfitta del genere, invece l'ho visto soffrire, la Samp ha chiuso tutti gli spazi, ha giocato in velocità, in spazi stretti, meritando la vittoria.

Dopo 270 l'unica imbattuta tra le grandi è la Juve...

La Juve sta vincendo le partite senza Dybala e Ronaldo, senza fare un gioco trascendentale, contro squadre, escluse la Lazio, abbordabili. La formazione di Allegri dimostra di guadagnare punti a differenza delle inseguitrici contro le piccole, pur non essendo al massimo della forma.

 

Matuidi e Mandzukic sono fondamentali nella Juve, giocatori più utile di altri nei settori chiave del campo...

La Juve è gestita perfettamente dal punto di vista manageriale. Quando la società è forte, la squadra è forte.

 

Lei ha scoperto Allegri: è sorpreso da questa crescita dell'allenatore della Juve?

Ho sempre pensato che potesse fare l'allenatore, però non potevo mai immaginare un cammino del genero. E' stato bravissimo, ne ero sicuro sarebbe diventato un bravo tecnico, come Dunga del resto.

 

Si aspettava un inizio così difficile della Roma?

Vedo troppo protagonista Monchi, i protagonisti devono essere allenatore e squadra, si vuole prendere tutte le responsabilità del mercato, sembra che sia stata fatta una strategia senza aver consultato il tecnico. Ci sono margini di migliorato, ma a Roma bisogna vincere. C'è una gestione troppo condizionata dal trading, dagli uomini che fanno il trading e ciò non è positivo per la squadra.

 

Sulla Nazionale?

Mancini è arrivato in un momento molto delicato per la Nazionale, ma ho grande fiducia in lui, lo stimo molto. Non ci sono più i Totti, i Roberto Baggio, i Del Piero, ma il problema grosso è che nelle giovanili giocano quasi tutti stranieri, gli italiani non vengono formati, si preferisce lavorare su ragazzi provenienti da tutte le parti del mondo.