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Napoli, Sarri: “Dobbiamo provare a vincerle tutte. L’Inter reagirà”

L'allenatore dei partenopei ha parlato da Castel Volturno, quartier generale degli azzurri, alla vigilia della sfida del Meazza contro i nerazzurri

Redazione ITASportPress

Dopo il pari sul campo del Sassuolo, altra trasferta per il Napoli che cerca i tre punti in chiave secondo posto contro l'Inter. Alla vigilia del match del Meazza, posticipo della 34^ giornata del campionato di Serie A, Maurizio Sarri, allenatore dei partenopei, è intervenuto in conferenza stampa da Castel Volturno, quartier generale degli azzurri; ecco le sue dichiarazioni: "Secondo posto, Dobbiamo credere di vincere tutte le singole partite. Non dipende più da noi, ma dobbiamo avere la convinzione di poter arrivare all'obiettivo. L'Inter da quando c'è Pioli ha fatto un percorso ottimo, poi avuto una leggera flessione. E' chiaro che è una partita difficile, non è mai facile andare a San Siro e portare a casa un buon risultato. Le parole dell'agente di Gonalons su Napoli versione Gomorra? Mi dispiace, non sanno cosa si sono persi... Il derby di Roma? Sarebbe ideale che non abbia nessun tipo di effetto, noi dobbiamo pensare alle nostre partite e non alle altre: vogliamo fare una grande gara a San Siro.

POST SASSUOLO - "La verità è che la squadra è cresciuta, ha un approccio diverso alle partite, l'anno scorso sbagliavamo approccio a volte, quest'anno no. Ora c'è una cattiveria superiore, c'è stato un percorso che mi rende orgoglioso, ma bisogna migliorare quando abbiamo in mano le partite e che arriva qualche errore". 

PREMIO BEARZOT - "Preferivo tornare da Sassuolo con i tre punti. Sarebbe stato un bel premio, meritavamo un altro risultato. Il campo ha detto che dovevamo vincere, non è successo sempre in questa stagione. Abbiamo perso punti dove per 85' abbiamo dominato. Gli altri premi sono da scrivania, io sono un uomo di campo. Premi Scudetto? In questo momento è sognabile, non si può programmare".

FUTURO - "Io punto di riferimento dei calciatori per il futuro? Non son un manager, ma un allenatore. Sinceramente farei fatica a fare il manager, dedico tanto tempo al campo e non posso fare altro. Non ci sono problemi, ho un contratto e sono a disposizione. Se il presidente non è contento posso dare le mie dimissioni, se lo fossi io mi farei sentire. Il progetto non è fatto soltanto dal tecnico. Mia permanenza? Io ho un contratto, non so perché ci sia questa serie di domande su questo tema. Sapete qualcosa che io non so?".

SFIDA ICARDI-MERTENS - "Quando si parla di giocatori così importanti è chiaro che possono incidere sulla partita. Non mi piace che si parli di un confronto tra loro due, bisogna fare un raffronto tra squadre e non tra singoli”.

CENTROCAMPO - "Serve fisicità? Una questione di scelte, potrebbe servire. Duelli a centrocampo? Zielinski e Diawara non erano abituati a fare sessanta partite, quando parlo col direttore il martedì e il mercoledì dico sempre che faccio giocare Rog. Il centrocampo è il reparto con minor rischio cazzata perchè sono sei giocatori di grandissima qualità, però c’è un fuoriclasse assoluto: Marek Hamsik, che al massimo riposa l’ultimo quarto d’ora". 

4-2-3-1 - "Questa è una squadra che una pericolosità offensiva fenomenale. Dobbiamo trovare solo il modo di subire meno gol evitabili e trovare maggiore stabilità a livello difensivo. Per risolvere questi problemi sento tante cazzate, ad esempio togliere un centrocampista e mettere un attaccante. Con questo modulo possiamo giocare solo quando gli avversari sono in calo. Abbiamo dimostrato che possiamo farlo".

SINGOLI - "Milik sta meglio, a parte il gol, ha pressato gli avversari andando a interrompere parecchie ripartenze. Ghoulam rientra dalla Coppa d’Africa, ci sta che abbia una flessione. Maksimovic? E' un giocatore su cui noi crediamo molto, voluto dal direttore e voluto da me. In questa stagione ci dà una garanzia in meno rispetto ai due titolari, la linea difensiva più solida è con Albiol e Koulibaly e devo tenerne conto, ma la mia stima verso di lui non cambia e lui diventerà un pilastro di questa squadra".

MERTENS - "Certi giocatori rappresentano un ciclo. Se fanno parto del ciclo bene, altrimenti il ciclo è finito".

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