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Pescara, Stendardo: “Resto anche in B. Juventus? Ranieri voleva tenermi…”

"Se ad una squadra come il Pescara togli Bahebeck e Gilardino difficilmente riesci a rimpiazzarli e quindi a competere per la salvezza"

Redazione ITASportPress

Due mesi e mezzo fa, Guglielmo Stendardo ha iniziato la sua nuova avventura con la maglia del Pescara. Purtroppo la squadra prima di Oddo e dopo di Zeman, ha raccolto numerosi risultati negativi. Intervistato dal quotidiano 'Il Centro', l'ex difensore di Lazio, Juventus e Atalanta ha dichiarato: "Purtroppo non è un bel momento. I risultati negativi influiscono sul morale e non è facile giocare in queste condizioni. Quando sono arrivato ero consapevole della situazione, poi alcuni fattori ci hanno spinto sempre più in fondo alla classifica. La squadra ha dei limiti, altrimenti non sarebbe ultima, però in questa stagione tutto è andato storto. Le cause? Sono molteplici. La prima riguarda i tanti infortuni. Non mi era mai capitato di vedere due allenatori che nel corso del campionato non abbiano mai potuto schierare la formazione migliore. È successo con Massimo Oddo e sta accadendo con Zdenek Zeman. Se ad una squadra come il Pescara togli Bahebeck e Gilardino difficilmente riesci a rimpiazzarli e quindi a competere per la salvezza. Poi i rigori sbagliati, le belle prestazioni che non hanno portato punti".

ZEMAN - "Vorrebbe la difesa alta, ha ragione, ma per tenere portare avanti la linea difensiva occorrerebbe iniziare il pressing quando gli avversari avviano l’azione. Se gli avversari avanzano e la palla è “scoperta” bisogna scappare indietro, me lo dicevano anche quando ero bambino. Chiaramente, la situazione di classifica non aiuta e soprattutto serve tempo per assimilare i nuovi automatismi. Zeman ci chiede di stare alti, corti e compatti, così quando rubiamo palla siamo più vicini alla porta avversaria, altrimenti si fa fatica a ripartire. Speriamo di migliorare in queste settimane".

FUTURO - "Ho un altro anno di contratto e per me la categoria non è un problema. A Pescara mi trovo bene e sarebbe bello rimanere. Purtroppo in questa stagione le aspettative dei tifosi sono state deluse e il loro stato d’animo va compreso. Anche noi siamo abbattuti e nello spogliatoio c’è tanta amarezza".

JUVENTUS - Il difensore nativo di Napoli, nel 2008, ha giocato per sei mesi nel club bianconero: "Ero in prestito dalla Lazio. Potevo restare perché l’allora tecnico bianconero, Claudio Ranieri, avrebbe voluto tenermi. Però Claudio Lotito fissò a 12 milioni di euro il riscatto del cartellino. Un prezzo esagerato, basti pensare che lo stesso anno Ronaldinho passò al Milan per 15 milioni. Ma è stata comunque un’esperienza unica. Nella mia carriera ho superato i miei sogni andando oltre alle aspettative che avevo da bambino. Ora spero di chiuderla a Pescara ovviamente in A".

L'intervista completa in edicola con "Il Centro"