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Petagna tra calcio e isolamento: “Surreale la partita col Parma. Faccio il tifo per i medici e gli infermieri che salvano vite…”

Petagna (Getty Images)

"Quarantena? Cerco di mantenermi in forma in qualche modo. Per fortuna ho uno spazio all’aperto"

Redazione ITASportPress

Allenamento in casa, routine diversa e ruolo invertito per fare il tifo per chi, adesso, gioca la partita più importante. Andrea Petagna, attaccante della Spal, già acquistato dal Napoli per la prossima stagione, si racconta ai microfoni di DAZN. Calcio, coronavirus e altri temi affrontati dal bomber del club di Ferrara.

SENSAZIONI - L'ultima partita giocata dalla Spal e da Petagna è stata quella, incredibile per modalità, contro il Parma. L'attaccante ricorda quei momenti con precisione: "La partita contro il Parma è stata surreale, è mancata quella tensione che c’è prima di ogni gara. Anche con i compagni facevamo fatica ad alzare il ritmo nel riscaldamento, poi mentre stavamo per scendere in campo siamo tornati negli spogliatoi, poi siamo di nuovo tornati in campo, è stata una situazione particolare. Siamo riusciti a portare a casa i tre punti e questo è stato importante per la squadra, ma spero di non giocare mai più a porte chiuse".

ISOLAMENTO -"Come sto affrontando questo periodo di isolamento? Io sto molto bene per fortuna. Sono a casa mia a Milano, devo dire che le giornate sono molto lunghe. Mi sveglio abbastanza presto, faccio colazione, ho la fortuna di aver un terrazzo abbastanza grande, ho un po’ di elastici, la cyclette, il tappeto per correre, quindi sono abbastanza organizzato. Mi alleno e nel pomeriggio guardo un po’ di tv, poi aspetto la cena e si va a dormire. Non c’è molto da fare". "Cerco di stare in forma e meno male che ho uno spazio all’aperto. Cibo? Mangio pasta in bianco, petto di pollo, bresaola in busta e niente altro".

TIFOSO - Senza calcio, adesso sono altre le persone che meritano l'attenzione e il tifo: "Rivolgo il mio pensiero alle persone che devono continuare a lavorare, che stanno facendo ancora tanti sacrifici, alle persone che sono da sole, agli infermieri e ai nostri dottori che stanno lavorando ventiquattro ore su ventiquattro per salvare delle vite". "Il messaggio che mi sento di mandare a tutti è quello di rimanere a casa, è questa la cosa più importante da fare in questo momento. Bisogna fare il tifo per i nostri medici e i nostri infermieri che stanno lavorando giorno e notte per salvare tanti italiani. Ci sarà tempo per tornare a parlare di calcio e per tornare allo stadio. Adesso la cosa importante è restare a casa".