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Prandelli non ci sta: “Il calcio pensa solo ai soldi e non alla salute”

Cesare Prandelli (Getty Images)

L'ex ct della Nazionale si è detto contrario ad una ripresa così immediata.

Redazione ITASportPress

Mentre l'Italia si trova ancora sotto l'attacco del Coronavirus, il calcio pensa a come fare per ripartire. Le squadre di Serie A hanno già ripreso gli allenamenti e in alcune società sono già stati riscontrati nuovi casi di positività. Dal 18 maggio inoltre i giocatori potrebbero tornare ad allenarsi in gruppo. Il condizionale è d'obbligo, anche perché il ministro Spadafora ha affermato che tutto si baserà sulla curva dei contagi.

PRANDELLI - Intanto l'ex ct Cesare Prandelli è tornato a parlare di questa ripresa e lo ha fatto ai microfoni di RaiSport: "Se ne sta parlando, certo. Provo ad immaginare come si potrebbe ripartire, ma non capisco perché ci sia tutta questa fretta. Probabilmente hanno le garanzie che non succederà nulla, forse dovremmo capire come fanno anche se sinceramente mi sembra un po’ complicato. Cosa succederà se dovessero trovare un giocatore positivo?".

SOLDI - Uno dei motivi per cui fare ripartire il calcio è sicuramente il lato economico: "Nulla di nuovo per il calcio. Non mi meraviglio che possa essere determinante ma mi chiedo se abbia ancora un valore. Un controsenso rispetto alla cosa più importante che abbiamo: la vita, la salute di tutti. Per quanto mi riguarda siamo ancora in emergenza”.