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Processo plusvalenze fittizie: trema il Chievo e il Crotone sogna la A

Si parla di circa quindici operazioni contestate e trenta calciatori coinvolti, di cui 24 giovani di serie senza contratto professionistico

Redazione ITASportPress

L'inchiesta sulle famigerate «plusvalenze fittizie» ha mandato a processo il Chievo e l’ormai fallito Cesena. Si parla di circa quindici operazioni contestate e trenta calciatori coinvolti, di cui 24 giovani di serie senza contratto professionistico. Cartelli gonfiati – secondo la ricostruzione della Procura federale –, in certi casi fino al 9.000% del loro reale valore. Per consentire ai due club di alterare i bilanci, aumentare la consistenza patrimoniale e ottenere in questo modo il rilascio delle licenze per le iscrizione ai campionati. Come riporta la Gazzetta dello Sport, sarà proprio questo il punto su cui oggi insisterà la Procura: l’aver ottenuto l’iscrizione ad una competizione cui non avrebbero potuto essere ammesse, accusa che in base all’articolo 8.4 del codice di giustizia sportiva prevede sanzioni non inferiori alla penalizzazione. Il procuratore Giuseppe Pecoraro oggi quantificherà le richieste. Dall’aria che tira, non ci andrà leggero. E con ogni probabilità chiederà che le penalità vengano assegnate alla stagione conclusa e non alla prossima, mettendo a rischio la permanenza del Chievo in Serie A. È in agguato il Crotone, che chiederà di essere ammesso in giudizio come controinteressato.