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Raiola: “La mia squalifica è decisione politica. Cercherò giustizia…”

Il potente procuratore commenta i 3 mesi di squalifica comminati dalla Federazione italiana

Redazione ITASportPress

Promette battaglia il potente agente Mino Raiola dopo la squalifica di 3 mesi ricevuta da parte della Federcalcio italiana. Il noto procuratore, tra i tanti giocatori anche di Balotelli, Ibrahimovic e Pogba è stato accusato e punito per alcune presunte irregolarità nel trasferimento in prestito dal Sassuolo allo Zwolle dell'attaccante Gianluca Scamacca. La stessa sanzione, di minore entità, 2 mesi, ha colpito il cugino Vincenzo.

GIUSTIZIA - Il commento di Raiola non si è fatto attendere e sulla propria pagina Twitter ha annunciato battaglia: "La mia sensazione personale è che questa punizione risponda ad una volontà politica, senza tener conto della legge. Si tratta di una sanzione basata su finti pretesti e bugie. La legge e la giustizia devono prevalere in ogni sistema corretto e spero che la mia posizione verrà ripristinata nelle prossime fasi di questa vicenda. Credo che la Federazione italiana non abbia perdonato le mie critiche al loro ruolo nel disastroso stato in cui versa il calcio italiano, così come il loro ruolo nei problemi del razzismo, e le mie opinioni hanno sicuramente influenzato la decisione. Cercherò giustizia per questa ingiustizia e per la libertà di espressione, in ogni tribunale possibile perché il mio obiettivo principale è l'interesse del calcio italiano. Combatterò con orgoglio questa lotta per ottenere ciò che è conforme alla legge. Questa decisione riguarda l'Italia e non avrà ripercussioni sui giocatori che rappresento".

NOTA REDAZIONE - In merito alla notizia, la società Kick Off è totalmente estranea ai fatti e nessun tipo di denuncia è stata presentata dalla stessa in merito alla vicenda Scamacca.