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Ripresa Serie A, Rizzoli: “Arbitri pronti, ma ci sono ancora preoccupazioni”

Redazione ITASportPress

Il designatore della Serie A ha parlato del punto di vista della classe arbitrale.

La Serie A scalda i motori per la ripresa. Le società dopo un braccio di ferro con Cts e Lega Serie A per il protocollo hanno ottenuto il via libera per gli allenamenti di gruppo. Per quanto riguarda la ripartenza del campionato non c'è ancora una data ufficiale ed è probabile che la si conosca solo il 28 maggio. Le indiscrezioni avevano indicato il 13 o il 20 giugno, ma dalle autorità non sono arrivate conferme. Nel frattempo Nicola Rizzoli ha dato voce alle sensazioni della classe arbitrale.

Parla Rizzoli

Il designatore degli arbitri di Serie A ha parlato a tutto campo ai microfoni di Rai Radio1: "Noi siamo pronti per l'eventuale ripresa, restiamo in attesa del confronto del 28 col Governo. Appena sapremo esattamente le linee del protocollo da adottare applicheremo delle strategie di ripartenza. Per ora ci sono solo ipotesi, ma gli arbitri si stanno allenando da tempo. Se c’è malcontento da parte nostra? No. Ci sono preoccupazioni, pensieri su alcuni argomenti da risolvere, attesa per capire come verranno affrontati vari step e quale sarà il modo migliore per ripartire in sicurezza, sapendo che bisognerà stare molto attenti. Noi arbitri abbiamo preoccupazioni diverse dalle società perché abbiamo 80 persone che arrivano da diverse parti d'Italia e dovranno spostarsi: bisognerà stare attenti sui viaggi".

Distanze

Riguardo al tema delle distanze Rizzoli ha dichiarato: "C’è la possibilità di fare qualcosa di nuovo dopo questa emergenza: se capiamo che le proteste non servono e il rispetto è fondamentale, potremo avere un grande beneficio. È chiaro che le proteste, da sempre una delle cose più antipatiche da vedere, andranno gestite in modo diverso. Oggi bisogna avere un rispetto reciproco delle distanze e dunque quando non verranno rispettate bisognerà intervenire: questo non significa ammonire tutti, ma la distanza opportuna per dialogare con l'arbitro deve essere di un metro e mezzo. Questo può essere un passo culturale importante".