Intervenuto nel corso della trasmissione Radio Anch'Io Sport in onda sulle frequenze di Radio 1, il numero uno degli arbitri Nicola Rizzoli ha parlato di Serie A, Var e dei temi caldi del calcio nostrano soprattutto in merito ai rapporti tra i direttori di gara e i calciatori.
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Rizzoli: “Spetta all’arbitro interrompere le partite in caso di cori razzisti. Sul Var…”
Grazie al controllo del Var, meno simulazioni e meno falli in area"
VAR - "Un turno che è andato molto bene. Siamo soddisfatti e non è mai facile non commettere errori. Var? Anche l'ultimo incontro è stato positivo". Poi sull'inserimento della tecnologia anche nella lega cadetta: "Var in B? Ci stiamo pensando. Si tratta di una questione di uomini e costi. Cominciare a metà campionato è sempre sbagliato. Occorre iniziare dall'inizio. Dal momento in cui ci saranno le condizioni, non solo economiche, anche nella Lega Serie B penso si potrà vedere il Var".
STATISTICHE - "Perché meno rigori? L'anno scorso i rigori erano aumentati del 5%. Quest'anno sono diminuiti ma è anche merito dei giocatori. Simulano meno e commettono meno falli. I calciatori sanno che c'è maggior controllo e questo è indice di maggiore attenzione anche da parte loro. 40% in meno di simulazioni.
CORI E SOSPENSIONE GARE - "Cori negli stadi? Sospensione delle partite è possibile. Ci siamo confrontati anche con Gravina e c'è già una procedura avviata che consente di fermare il gioco. Non solo per per i cori razzisti ma anche per discriminazione territoriale. Prima di sospendere del tutto la gara occorre prima fermarla e dare il primo richiamo. Successivamente portare dentro le squadre e a quel punto, se si continua, diventa un problema di ordine pubblico e non più arbitrale. Per l'arbitro non è comunque facile sentire. Tra la concentrazione per dirigere la gara, il boato del pubblico e gli auricolari. Non è facile ma spetta a lui, dopo aver sentito gli eventuali cori, dare il via all'iter per interrompere o sospendere definitivamente la partita".
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