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Florenzi (Getty Images)
Vigilia di campionato per la Roma che domenica ospita la Juventus campione d'Italia. Una gara importante, non solo per la sfida in sé, ma soprattutto per i tre punti che vorrebbero dire inseguire il sogno Champions League. I giallorossi devono vincerle tutte e sperare in un passo falso degli avversari.
Lo sa bene Alessandro Florenzi, vice capitano giallorosso, che ai microfoni di Sky Sport ha fatto il punto, e il mea culpa, per una stagione sotto le aspettative:
"Ogni anno è a sé. Ci sono cose che non sono andate per il verso giusto e non siamo riusciti a ottimizzare. L’anno scorso abbiamo avuto questo exploit in Champions, il prossimo anno dovremo fare meglio. La sfida con la Juventus? Se non è l’ultima speranza, siamo lì. Sappiamo quanto conti questa partita anche per la città, noi dobbiamo fare tre punti". E a proposito dei bianconeri: "Che differenza c'è con loro? La differenza quest’anno sono 30 punti, quindi ci sono più aspetti. Noi dobbiamo mettere un punto e ripartire. Questa è la peggiore stagione degli ultimi anni". Anche l'ultimo pareggio contro il Genoa ha lasciato l'amaro in bocca: "Ci hanno levato un pezzo di speranza per la Champions, siamo amareggiati e dobbiamo provare a vincere domenica. Non so se è concentrazione o appagamento. Noi stiamo cercando punti a fine stagione, ma dovevamo prenderli a metà stagione, anziché perderli".
MESSI E CR7 - "Vedo nei suoi atteggiamenti la voglia di essere o provare a essere il migliore, quindi il desiderio di migliorarsi. Sono differenti, li potrei paragonare a Stephen Curry e LeBron James o a Roger Federer e Rafa Nadal. Uno ha la costanza di provare a essere il migliore, l’altro dà l’idea di aver ricevuto un dono dal Signore".
STADIO - Una battuta anche sul nuovo stadio di cui si parla sempre molto, ma a fatti non si vedono cambiamenti da tempo: "Mi viene da sorridere, perché penso a Francesco Totti, a cui sono state fatte più volte queste domande. Se continuo così rischio di fare la sua fine, ovvero di non giocarci. Io penso che questa società e soprattutto questi tifosi abbiano il diritto di sostenere la fede nel loro stadio".
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