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Ronaldo: “Con la Juve clima da Guerra Fredda. Il 5 maggio colpa nostra…”

Inter Ronaldo Getty Images

Le dichiarazioni del Fenomeno in una diretta Instagram con Alessandro Del Piero

Redazione ITASportPress

L'Inter, gli infortuni, il contatto con Iuliano e il 5 maggio. Ronaldo ripercorre gli episodi salienti della sua avventura italiana con la maglia nerazzurra insieme all'ex avversario Alessandro Del Piero. Il Fenomeno si racconta nel corso di una diretta Instagram: "Ho imparato dagli infortuni, certamente sono un uomo migliore. Dopo il primo, tutti dicevano che non potevo recuperare, che non c’era mai stato un infortunio paragonabile nel calcio. Mi spaventai, ma sentivo che sarei tornato a giocare, non mi potevano togliere il calcio per un infortunio. Chiedevo a Dio perché mi avesse fatto questo, ci ho messo quasi due anni per recuperare, ma sono diventato una persona migliore. Oggi una disciplina che deriva da tutto quello”.

IULIANO - Ronaldo parla anche del contestatissimo scontro con Mark Iuliano nell'area di rigore della Juventus in un match scudetto: “Io posso capire che gli errori capitano, si può sbagliare. Voi non c’entravate assolutamente nulla con queste cose. Noi in quel periodo giocavamo partite bellissime e la Juve non aveva bisogno di certe cose per vincere. Ricordo che in quel periodo c’era un clima tesissimo, come se si fosse in una Guerra Fredda”.

5 MAGGIO - Infine Ronaldo ricorda la disfatta del 5 maggio 2002 che consegnò lo scudetto proprio alla Juventus di Del Piero: "Qualche settimana prima ci fu un episodio con l’Atalanta, lì capii che il mio futuro sarebbe stato lontano da Cuper. Ma lo rispettavo e volevo chiudere la stagione. Il 5 maggio siamo stati noi a perdere, non ci sono state altre interferenze. Eravamo primi e la Lazio non si giocava niente, ma nei giorni precedenti alla partita successero cose strane. Si parlava di Nesta già dell’Inter, siamo andati a Roma troppo rilassati ed abbiamo sbagliato. La Lazio poteva far danni con i giocatori che aveva ed infatti li ha fatti. Abbiamo perso per l’attitudine con la quale siamo entrati in campo. E’ ancora una ferita, ogni anni mi taggano in foto che mi ritraggono mentre piango e così il 5 maggio non passa mai come se niente fosse. Nel calcio si vince e si perde”.