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Sacchi punge il Napoli: “Senza storia non si può parlare di scudetto, mica ha comprato Maradona o Careca…”

"Tutta questa gioia non la capisco: basta che qualcuno perda l’umiltà o la modestia perché il castello possa cadere"

Redazione ITASportPress

C'è il Napoli in pole position per lo scudetto? Arrigo Sacchi, intervistato da Il Mattino, analizza la situazione; ecco quanto dichiarato dal tecnico di Fusignano: "Il Napoli può lottare per lo scudetto. Ma non è la favorita e deve pensare a giocare senza ansie. La favorita è la Juventus. Anche perché meglio del Napoli sono quelle squadre che hanno speso 40-50 milioni di euro per prendere un giocatore. Gli azzurri sbagliano a parlare di scudetto. Che storia hanno per poter dire una cosa del genere? Non mi pare che ci siano giocatori del Napoli con un pedigree di successi nazionali o internazionali vistosi. E allora meglio procedere a fari spenti, con prudenza. Non devono giocare con l'ansia di dover vincere. Non possono pensare che se non arriva la vittoria sarà un fallimento. Ai giocatori va chiesto di dare il massimo, con la stessa disponibilità e lo stesso entusiasmo mostrati negli ultimi tempi. Mettere pressione è un errore imperdonabile. Il gioco non basta, la Juventus sa come fronteggiare i momenti di difficoltà, il Napoli appena molla di un millimetro nel gioco o nella concentrazione, non sa che fare. E questo è perché non hai top player che ha la Juventus per esempio. Sarri è straordinario, ma non è che questa estate hanno comprato Maradona o Careca... Ed è per questo che non capisco da dove arrivi questa euforia. Se ci sono buoni giocatori in questa squadra è perché sono il frutto del lavoro e del gioco, del loro entusiasmo, della loro passione e della partecipazione emotiva. Io non dico che il Napoli non possa vincere lo scudetto, dico che non si può porlo come obiettivo. Non mi pare che il Cagliari, la Sampdoria o il Verona che sono riuscite a vincere battendola storia siano partite con l’idea di dover vincere a ogni costo. Tutta questa gioia in casa Napoli non la condivido, basta poco per smontare tutto: basta che qualcuno perda l’umiltà o la modestia perché il castello possa cadere".