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Sampdoria, Bereszynski racconta: “Con Di Francesco era frustrante. Con Ranieri corsa e disciplina”

L'esterno polacco sulla stagione blucerchiata

Redazione ITASportPress

Bartosz Bereszynski si racconta a sport.pl, toccando diversi temi di attualità con riferimento alla Sampdoria e alla stagione dei blucerchiati. Dal cambio di allenatore, da Di Francesco a Ranieri, fino alla sua forma fisica dopo l'infortunio.

PERSONALE - "Mio futuro qui incerto all'inizio? Ho sempre sentito certe voci, sono abituato. Prima si diceva che avrei perso il posto e che avrei dovuto lasciare il club, ma questo non è mai accaduto. Fin dall'inizio eravamo io, Sala e Depaoli ma anche Di Francesco mi ha sempre detto che puntava su di me. Poi Sala è andato alla Spal e nessuno mi ha mai messo da parte". "I miei problemi fisici del 2019? Durante il ritiro della squadra, si è scoperto che il mio menisco aveva problemi. Uno strano infortunio, perché all'inizio mi ha fatto male, non troppo, in un punto completamente diverso. Potevo allenarmi, ero pronto a giocare nella partita contro la Slovenia. Per fortuna il dottor Jaroszewski mi ha fatto eseguire un esame più approfondito. Ero convinto che tutto andasse bene, quindi i risultati furono in un certo senso brutto colpo. Sono contento che sia andata così, perché avremmo potuto parlare di una lesione molto più grave. La riabilitazione è andata bene e il ginocchio è sano".

PRIMA - E a proposito dell'ex mister e delle difficoltà iniziali anche di ruolo: "Cosa non ha funzionato con Di Francesco? È difficile da dire. Non voglio dare la colpa all'allenatore, perché soprattutto i calciatori dovrebbero prendersi la responsabilità dei risultati. Eravamo delusi, forse eravamo un po' distratti. Ad ogni partita abbiamo cambiato l'impostazione tattica. Io questa cosa l'ho sentita in particolare. Nel club venivo impiegato come centrale, in Nazionale come terzino sinistro. Da nessuna parte giocavo nel mio ruolo naturale. Non è stato facile. Mi sentivo un po' frustrato perché stavo bene fisicamente ma non potevo esprimermi al meglio. Ma Di Francesco voleva che giocassi in una determinata posizione. Non avevo scelta".

DOPO - Poi l'esonero di Di Francesco e l'arrivo di Ranieri: "Ci alleniamo molto duramente durante la settimana. Corriamo otto chilometri in ogni allenamento, che è quasi uguale a quanto corriamo in partita. La preparazione fisica - dinamica, forza e velocità - deve essere ai massimi livelli. Lo associo all'intensità della Premier League. Per Ranieri, dovevamo mostrare disciplina, impegno e preoccupazione per non commettere errori stupidi. Ciò ha portato a risultati migliori. A novembre e dicembre abbiamo disputato cinque partite senza subire reti. È vero che ora abbiamo subito una brutta sconfitta con la Lazio, ma loro sono in gran forma. Sono ottimista".