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Sampdoria, Quagliarella: “Avevo pensato al ritiro, ma la passione per questo sport è troppa”

Quagliarella (getty images)

Il racconto del capitano dei blucerchiati a Dazn

Redazione ITASportPress

L'attaccante capitano e trascinatore della Sampdoria Fabio Quagliarella si è raccontato ai microfoni di Dazn, analizzando vari momenti della sua carriera, dalle lusinghe delle big fino ad allenatori che sono stati decisivi per la sua carriera: "Diventare capocannoniere a 36 anni suonati è stato un traguardo pazzesco. Però non vedevo l’ora che finisse la stagione, è stata molto stressante. Tra me e me mi sono sempre detto ‘fisicamente sto bene’, quindi non ci ho pensato al ritiro, anche se scherzando con la mia fidanzata e con la mia famiglia qualche volta abbiamo parlato della possibilità di fermarsi chiudendo così in bellezza... però il problema è che la passione per questo sport è troppa, non smetteresti mai".

Su Antonio Conte: "Ti migliora sotto ogni punto di vista, caratteriale e mentale. Vuole solamente vincere, lo dice subito: se perde o pareggia non vuole che qualcuno gli rivolga la parola. La sua metodologia è tosta, dicevamo sempre che gli manca solo il joystick come alla Playstation, perché vorrebbe manovrare ogni passaggio, lasciandosi trasportare dall'entusiasmo".

Su Marco Giampaolo: "Come persona è più introverso, in tre stagioni alla Samp avremo parlato 5-6 volte, infatti ero io che andavo da lui. Mi diceva sempre che tutto era perfetto. Come Conte, però, non lascia nulla al caso, controlla ogni dettaglio perché quelli fanno la differenza. E approcciano similmente le partite".

Su Napoli e il Napoli: "Da bambino avevo fatto i provini, da sempre era il mio sogno giocare lì. Quell'anno in cui ci sono andato ho segnato più di 10 gol e siamo andati in Europa, quindi non avevo nulla da rimproverami, ma i problemi come sapete erano fuori dal campo. Sono stati momenti difficili, di disagio. Quando una volta mio padre venne a prendermi a Castelvolturno mi tranquillizzò, dicendomi che avremmo sistemato presto la questione stalker. Periodo da incubo, ma le soddisfazioni che potevo prendermi prima le sto prendendo ora che siamo quasi a fine carriera".

Sui tifosi del Napoli: "Un po' ce l'avevano con me ma li ho sempre giustificati perché non sapevano la realtà. Quando la notizia è uscita, è stato come se fossi tornato a giocare nel Napoli, ora infatti mi vogliono un gran bene. Riabbracciarmi con loro sarebbe l'epilogo romantico ideale, ma il Napoli sta facendo un percorso con giovani forti, poi io ho la fortuna di essere capitano di una piazza fantastica come la Samp".