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Sampdoria, Quagliarella: “Contro il Milan nessuna pressione, solo brividi. Gattuso? Non muore mai…”

Quagliarella (getty images)

"Oggi gioco più lucido, più sereno. So che devo fare gol, ma non penso soltanto a segnare"

Redazione ITASportPress

Fabio Quagliarella, attaccante della Sampdoria, si è raccontanto a tuttotondo a La Gazzetta dello Sport. Il bomber blucerchiato si appresta a sfidare il Milan a San Siro, non un campo facile, la Scala del Calcio che regala emozioni uniche: "Emozione, adrenalina: giochi contro una grande squadra e in trasferta, ma zero pressioni. Solo brividi". Il classe ha parlato della sua esperienza a Genova, della sua maturità calcistica e, ovviamente, del prossimo avversario, la squadra di Gattuso che non sta vivendo un buon momento.

PER LA SQUADRA - Si appresta a scendere in campo per la 10^ giornata di Serie A e andrà alla ricerca del gol che gli manca da un po', fino a qui, infatta, l'attaccante blucerchiato ha collezionato più assist che reti: "Ma è solo una questione di maturità gioco più lucido, più sereno. So che devo fare gol, ma non penso soltanto al gol: prima stoppavo, mi giravo e tiravo; adesso stoppo, mi giro e guardo se c’è un compagno libero. Il tiro è la seconda opzione. E comunque sono sempre stato un attaccante mediamente egoista: se fossi stato malato di gol, ne avrei segnati di più".

SFORTUNA - Non segna dal match contro il Frosinone e ora avrà davanti il Milan, squadra a cui ha segnato solamente una volta in carriera. Un'astinenza dal gol che pesa sulle spalle del bomber: "Sono stato anche un po’ sfigato contro Cagliari e Frosinone ci hanno dato un rigore quando ero già uscito. E comunque pesa, certo che pesa. Se a fine primo tempo non ho ancora annusato il gol sono già nervoso, soprattutto lunedì sera dopo Sampdoria- Sassuolo: ho chiuso con zero tiri in porta. Ma poi ho pensato: mica ti puoi inventare sempre qualcosa". E a proposito di inventarsi gol, Quagliarella è noto per le sue prodezze balistiche da fuori, anzi quasi dal centrocampo: "A volte mi capita di guardare partite in tv e urlare: Tira!. È questione di istinto: forse oggi ce n’è un po’ meno, forse dipende dal maggiore schematismo degli allenatori, che lasciano meno libertà all’estro. O magari dalla paura di essere giudicati: serve la pelle spessa, sapersene fregare di prendersi un po’ di robaccia addosso".

MILAN - "Cosa mi trasmetterà San Siro? Emozione, adrenalina: giochi contro una grande squadra e in trasferta, ma zero pressioni. Solo brividi". "Gattuso? Di sicuro è arrivato fin lì non solo per la grinta: lui non muore mai, è una macchina da motivazioni, ma il suo Milan, prima di questo momento difficile, giocava anche bene. Higuain? Ha la capacità di trovare il gol in una frazione di secondo. E la perfezione dei movimenti: lui segna, ma se giochi vicino a lui fa segnare anche".

FUTURO - "Contratto in scadenza? Non ci penso più di tanto, anche perché sarebbe un pensiero condizionante. Sono certo che sarà Ferrero a chiamarmi: troverà lui la soluzione da propormi. Del resto, con il presidente, Romei e tutto il club ho un rapporto tale da non avere dubbi".