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EL GENERAL

Sampdoria, Rincon: “Qui per una scommessa con me stesso. E quel tatuaggio…”

Rincon

Il centrocampista si racconta a 360°

Redazione ITASportPress

Lunga intervista da parte di Tomas Rincon a Il Secolo XIX. Il centrocampista ora alla Sampdoria ha parlato della sua stagione e della voglia di fare bene in maglia blucerchiata dopo il suo arrivo nel mercato invernale. El General, questo il suo soprannome, ha avuto modo di parlare anche di vita privata sottolineando l'importanza della sua famiglia e delle sue origini.

Parla Rincon

Rincon

"La Sampdoria è una scommessa con me stesso, vorrei restare a lungo", ha spiegato subito Rincon. "Questa città ha cambiato la vita della mia famiglia. E Nervi è il posto del cuore". E proprio sulla città: "Io e mia moglie siamo cresciuti in montagna ma dopo i 6 anni ad Amburgo qui ci siamo sentiti come se fossimo di nuovo a casa. Quando ero al Genoa abbiamo vissuto due anni e mezzo a Nervi, ora sono in Corso Italia, la famiglia è un po’ qui, un po’ a Torino ma cerco già casa qui in zona per l’anno prossimo. Quando siamo arrivati a Genova mio figlio aveva 3 mesi. Su questa passeggiata Dominic ha fatto le prime corse e ora ci siamo emozionati tornando con la sua sorellina, Isabella. Ci venivo spesso pure da solo, a leggere, ascoltare musica, fare meditazione. Il mare mi rende grato per le piccole cose, come un bel tramonto, l’aria più pura: c’è un’energia diversa".

Sulla famiglia, Rincon ha raccontato un particolare curioso: "Sul braccio ho un tatuaggio: 'Non dimenticare mai da dove vieni'. Si riferisce alla mia terra ma soprattutto a mia nonna e mia mamma, persone speciali che non ci sono più: mi hanno fatto crescere tra le difficoltà ma con valori da uomo perbene. Anche la squadra la vivo così, come una famiglia, tutti uniti per la salvezza, siamo ancora nel casino ma in crescita e io ci credo al 100%". Sul suo soprannome: "El General… È nato in Germania, poi hanno iniziato tutti a chiamarmi così e l’ho accettato con affetto. Lo sento mio, mi sono identificato".

Passando al calcio: "La Sampdoria mi aveva cercato già un paio di volte, ho sentito che era la scelta giusta. Anche quando sono emerse un po di questioni societarie non ho avuto dubbi: ormai avevo deciso di venire. Sono in prestito ma punto a rimanere, a fare altre belle annate alla Samp. Volevo mettermi in discussione, questa è una scommessa con me stesso. Non mi piace non essere molto presente, per questo avevo lasciato la Juve e ora il Toro. Accetto le scelte ma sto bene, sento che posso ancora dire la mia e volevo nuovi stimoli".

Su Quagliarella e Giampaolo: "Di Fabio vedo come va forte in allenamento. Posso dire che è l’esempio che se fai le cose bene, ti curi tanto e hai un po’ di fortuna puoi fare grandi cose a lungo". Sul tecnico: "Sono contento. Quando ci siamo rivisti a Bogliasco ci siamo guardati negli occhi e ci siamo detti 'stavolta andrà meglio'. Quando ero al Genoa a volte lo incrociavo qui in piazza a Nervi, mentre passeggiava. Qui lo vedo più libero, sereno, questo è il suo ambiente. Sono felice per lui: è un uomo vero, onesto, gli auguro il meglio dopo anni un po’ così".

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