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Sampdoria, Thorsby e il paragone: “Sono una patata. Derby? Vorrei giocarne uno al mese”

Thorsby (getty images)

Il centrocampista è diventato un perno della squadra di mister Ranieri

Redazione ITASportPress

Morten Thorsby scalpita in vista del derby di domenica sera contro il Genoa. Il centrocampista della Sampdoria è diventato un calciatore quasi imprescindibile per i blucerchiati di mister Claudio Ranieri e parlando a Il Secolo XIX ha commentato anche questa sua crescita esponenziale nel mondo genovese ed in generale nella Serie A.

Thorsby: "Sono una patata. Sul derby..."

Thorsby (Getty Images)

"Cosa penso del derby di Genova? Beh, a dirla tutta... ne vorrei uno al mese. Stupendo. Coinvolgente. Adrenalinico. Sono contento che a novembre ce ne siano due. Mi hanno detto che non era mai successo. Me li godrò. Vincerli entrambi sai che storia che sarebbe...", ha commentato il giovane Thorsby che poi sulla sua esperienza in maglia blucerchiata ha aggiunto: "Gioco dove mi dice il mister. In Norvegia si direbbe che "sono una patata", nel senso che la metti un po' dappertutto".

Nonostante sia diventato giocatore fondamentale nello scacchiere della Sampd, il centrocampista resta modesto: "Io più altri 10 in campo? So di essere migliorato ma non è vero. La formazione la fa il mister. Da sempre sento dire che io corro tanto. Ma spero e credo di avere anche altre qualità".

E tornando al derby: "Samp favorita? Ma dirlo. Nessuna squadra e in nessuna partita si può dire chi lo sia. Il calcio insegna che non esistono favorite. Le tre vittorie di fila contro Fiorentina, Lazio e Atalanta ci hanno fatto acquisire fiducia e autostima. In noi stessi e nella forza del gruppo. Il Genoa ci misurerà ulteriormente. Sarà una sfida tesa che vivrà di tanta emotività".

Poi, spazio ai tifosi sia in ottica derby sia per via della loro assenza in questa stagione: "I tifosi, siano della Samp o del Genoa ci parlano subito del derby. Sono sempre educati e ci fanno domande da settimane prima della gara. Senza di loro sarà triste. La loro presenza rende il derby un'esperienza meravigliosa. Dopo mesi, ormai siamo abituati agli stadi vuoti. La bravura sta in ognuno di noi, trovare dentro quella carica di adrenalina che ti trasmette solitamente il tifo".

E sul coronavirus: "Dobbiamo essere assolutamente rigorosi nel rispetto delle misure anti-Covid. È un virus terribile. Noi calciatori siamo esposti come tutti, io l'ho avuto. E inoltre facciamo un bellissimo lavoro che adesso ha ancora più di prima un risvolto sociale. Gli appassionati guardando le partite in televisione possono distrarsi da quella cappa di ansia che ci circonda. Dobbiamo cercare di non fermare il campionato. Siamo tutti un po' preoccupati, perché il contagio sta crescendo. Sentiamo la necessità di tornare alla normalità. Bisogna trasmettere ottimismo".