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Sassuolo, Boateng: “Non sono qui per la salvezza. Da giovane ho sbagliato, ma ora…”

"A 31 anni mi sento benissimo e riesco ad aiutare la squadra anche lì davanti, anche se questo significa correre di più"

Redazione ITASportPress

Kevin Prince Boateng, centrocampista del Sassuolo, adattato anche a falso nove in questo avvio di stagione, è senza dubbio la rivelazione delle prime tre giornate di campionato. I neroverdi, trascinati dall'ex Milan, sono ancora imbattuti e reduci da due successi, uno contro l'Inter, e un pareggio. Il 31enne ha parlato dell'avventura in neroverde e delle sue sensazioni in una lunga intervista rilasciata a LaGazzetta dello Sport.

NUOVE CERTEZZE - "A 31 anni mi sento benissimo e riesco ad aiutare la squadra anche lì davanti, anche se questo significa correre di più. La famiglia è importante. Ma io sono tranquillo con me stesso, non mi metto più tanta pressione come prima. Quando perdo mi arrabbio ancora, ma oggi, a differenza del passato, quando non parlavo con nessuno per tre giorni, riesco a capire il come e il perché della sconfitta".

EXTRA CAMPO - "Prince in onore di mio padre? Mi sento principe da quando sono nato. Prima del prossimo, bisogna amare se stessi. E io mi amo moltissimo, lo sanno tutti quelli che mi conoscono. Non in modo arrogante, ma positivo, per poi poter dare il meglio agli altri. Ma non è tutto rose e fiori, un principe ha anche tante responsabilità". "Il video? Amo la musica da quando ero piccolo. Mi aiuta tantissimo nei momenti difficili. Da anni volevo fare un disco e quest’estate avevo un po’ di tempo… Il video punta molto su questa cosa del re, ma per me era importante raccontare come e dove sono cresciuto, i sacrifici fatti che ora mi fanno sentire the king, il re!".

CARRIERA E NAZIONALE - "So che ho sbagliato tanto da giovane perché non ero serio e non avevo la gente giusta intorno, a differenza di oggi. Comunque sì, già ora guardando indietro sento che sarei potuto arrivare molto più in alto, nonostante la mia buona carriera. Nazionale? Parlo troppo e dico quello che penso, in Germania non mi avrebbero voluto. Scegliendo il Ghana, invece, ho potuto riscoprire le mie origini, sono soddisfatto della mia scelta. Non ho rimpianti nella mia carriera, è stata buona. Certo, se qualche anno fa mi fossi circondato delle persone giuste, con il talento che avevo..".

ALLENATORE - "Chi mi ha dato di più? Klopp al Dortmund. In quel momento avevo bisogno di un motivatore, di uno che mi parlasse, anche in modo duro, come sa fare un padre. E lui ti ammazza… De Zerbi al contrario mi dà ciò che mi serve oggi in campo: la libertà, ma con tante opzioni. È un genio per come vede il calcio. Mi sta insegnando a trovare sempre la posizione giusta, in ogni giocata. Sono stato fortunato ad avere avuto sempre l’allenatore giusto nel momento giusto".

SASSUOLO - "Non sono qui per quello. Il progetto Sassuolo va molto oltre la salvezza. Visto le prime tre partite? Ecco, quello è il nostro target. Puntiamo in alto, dove forse nessuno ci vede…". Juventus alla prossima? Contro la Juve è già speciale, se poi ti giochi il primo posto è il massimo. Per fare punti devi essere perfetto e sperare che loro non lo siano. Ma siamo una squadra di giovani che hanno la possibilità di affrontare i giocatori più forti del mondo in uno degli stadi più importanti d’Europa: cosa vuoi di più?".