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Serie A, diritti tv: più soldi per le medio-piccole e meno alla Juventus nel nuovo contratto

Anche il Milan migliorerebbe di poco i propri incassi

Redazione ITASportPress

I club di Serie A sopravvivono ormai non più per i proventi da botteghino ma da quelli delle tv. Soldi che aumenteranno per molte società dopo l'assegnazione dei diritti tv a Mediapro per il prossimo triennio per 1,05 miliardi a stagione. Secondo quanto riporta il sito specializzato di economia legata allo sport Calcioefinanza.it, la Serie A, ad oggi, vale così 1,42 miliardi di euro annui: alla cifra che dovrà versare l’intermediario spagnolo, infatti, vanno aggiunti i circa 370 milioni che la Lega ha ottenuto dall’asta per i diritti tv esteri del campionato. Per concludere la vendita dei diritti tv del calcio italiano mancano ora solo i diritti tv nazionali ed esteri della Coppa Italia e Supercoppa Italiana, che dovrebbero portare la cifra complessiva intorno agli 1,5 miliardi di euro. Partendo da questa, cifra, abbiamo quindi voluto andare a vedere quale sarebbe l’incremento per i club dell’attuale Serie A. «Grazie a Mediapro verranno garantite al nostro calcio più risorse che verranno poi redistribuite, anche alle nostre squadre nazionali che avranno così più budget e saranno più competitive, in linea con quanto accade in altri Paesi europei», le parole di Luigi De Siervo, ad di Infront, advisor della Lega Serie A.

Dalla prossima stagione non cambierà solamente la cifra che riceveranno le squadre, ma anche i criteri di ripartizione. La modifica della legge Melandri infatti cambierà il volto della suddivisione dei ricavi: la fetta da dividere in parti uguali salirà al 50%, diminuirà il peso dei tifosi (dal 30% al 20%) mentre tra i risultati sportivi crescerà il peso dell’ultimo campionato (dal 5% al 15%) e caleranno le voci relativi alla storia (dal 10% al 5%) e all’ultimo quinquennio (dal 15% al 10%).

Ecco dunque due slide che mostrano le differenze:

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