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SERIE A, i giovani dell’Italia del futuro

I giovani in Italia iniziano ad avere di nuovo importanza: da Bernardeschi a Sensi, da Donnarumma a Monachello, presentiamo gli azzurri che verranno.

Emanuele Costa

Ci si lamenta spesso che in Italia non sboccino più i talenti sopraffini che solo qualche anno fa illuminavano il nostro campionato, con giovani come Del Piero, Pirlo, Totti, Buffon e tanti altri che muovevano allora i primi passi nella massima serie italiana. Eppure nelle ultime stagioni stiamo assistendo ad una possibile inversione di tendenza, un aumento dei giovani azzurri di valore in Serie A. Per questo motivo, abbiamo pensato di preparare l'ideale squadra della Nazionale all'altezza dei Mondiali del 2022, più o meno: a sei anni da ora, quelli che adesso sono giovani saranno al picco massimo della loro carriera sportiva.

PORTIERI: Tra i pali sembrerebbe esserci solo l'imbarazzo della scelta. Mattia Perin, del Genoa, è un classe 1992 e avrebbe quindi 30 anni tondi nel 2022. A fargli da "secondi", potrebbero esserci due tra Scuffet, Sportiello, Leali e Donnarumma, tutti battezzati (a turno) come "nuovo Buffon" o "nuovo Zoff" nonostante le promesse, appunto, siano per adesso rimaste parzialmente tali. I giovani numeri uno della Serie A, in ogni caso, non hanno nulla da invidiare a quelli delle altre nazioni, e anzi potrebbero essere esportati nei prossimi anni.

DIFENSORI: Il reparto più tradizionale della Nazionale italiana è stato ripetutamente additato come quello più in crisi. Eppure, i giovani di talento non mancano: prendiamo ad esempio la "coppia d'oro" che potrebbe prendere il posto in Nazionale già dopo gli Europei 2016, con una vista sui Mondiali russi del 2018; parliamo di Alessio Romagnoli (Milan) e Daniele Rugani (Juventus), rispettivamente un '95 ed un '94. Tra gli altri centrali, da tenere d'occhio anche Barba dell'Empoli, Izzo del Genoa e Goldaniga del Palermo. Fra i terzini più promettenti, citiamo invece Adam Masina del Bologna, Davide Calabria (che il Milan sta facendo crescere con calma per non "bruciarlo" come De Sciglio) e poi Federico Mattiello, indicato come sicura stella fino all'infortunio dell'anno scorso, che ne ha frenato la crescita.

CENTROCAMPISTI: Il settore più ricco di giovani è decisamente la cosiddetta "zona nevralgica del campo". Spaziamo da giocatori già abbastanza affermati come Danilo Cataldi, stellina della Lazio, al "caso" di mercato di questo inizio 2016, ovvero Mandragora, sfuggito al Napoli per entrare in orbita Juventus. In mezzo, tanti prospetti come Valerio Verre (scuola Roma, ora al Pescara), Alberto Grassi dell'Atalanta, il sempiterno "giovane" Baselli, che sta finalmente trovando continuità con il Torino, il già completo Marco Benassi, sempre granata, e poi Stefano Sensi, piccolo fenomeno del Cesena avviato verso il Napoli. Una menzione anche per Bryan Cristante, "emigrato" al Benfica ma che è pur sempre un '95.

ATTACCANTI: Anche tra i giocatori più offensivi i giovani di talento non mancano di certo. Potremmo parlare di Domenico Berardi, che se riuscisse a controllare l'aggressività sarebbe già annoverato tra le promesse del calcio mondiale; o di Bernardeschi, che con la 10 della Fiorentina sulle spalle si prepara a guadagnarsi la Nazionale maggiore. Menzioniamo invece Bonazzoli, passato dall'Inter alla Sampdoria con un diritto di recompra per i nerazzurri; e poi Vittorio Parigini, in prestito dal Torino al Perugia, che da ala ha già segnato 4 reti in 13 partite in questa Serie B; infine Alberto Cerri, che non sta segnando quanto previsto al Cagliari ma continua a restare un prospetto luminoso per la Juventus che ne detiene il cartellino, così come Gaetano Monachello, la scommessa agrigentina dell'Atalanta che lo ha rilevato dopo che il Monaco ha smesso di credere in lui. Come si può vedere, i giovani di talento non sono più quel che manca all'Italia; e forse, da qui al prossimo Mondiale, non mancherà nemmeno la voglia di scommettere su di loro.