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Serie A, si pensa a finire la stagione: Agnelli contro Lotito e De Laurentiis per sospensione allenamenti

Agnelli (Getty Images)

Possibili scenari in caso di superamento dell'emergenza coronavirus

Redazione ITASportPress

L'emergenza coronavirus ha colpito il campionato di calcio italiano. La Serie A, dopo continui tira e molla, ha deciso di fermarsi. Stop a tutte le gare e persino agli allenamenti con le squadre in isolamento precauzionale.

Il problema ora è decidere se e quando riprendere la stagione. Come riporta La Gazzetta dello Sport, senza Europeo e in condizioni sicure il campionato può ripartire il 2 maggio. Ma la situazione non è così chiara come si pensa. Infatti è battaglia vera e propria tra i presidente delle società con Agnelli contro Lotito e De Laurentiis. Il motivo? Lo stop anche agli allenamenti delle squadre.

VOLONTA' - L'obiettivo comune, ma anche la speranza, è quella di riprendere il campionato e portarlo a termine. Un’esigenza comune a tutti i club anche se tutto è legato, come ovvio, alla sicurezza delle persone e dei professionisti ma anche, dal lato puramente tecnico, che la Uefa rinvii gli Europei al 2021. Richiesta che la Lega di A, insieme alle altre leghe europee, ha già ufficialmente avanzato ai vertici del calcio.

SCONTRO - Nel caso in cui ci fossero tutte le circostanze per riprendere la stagione, il campionato vedrebbe le gare concentrate in due mesi, dal 2 maggio al 30 giugno. Ora, però, il problema riguarda la condizione con la quale le squadre riprenderebbero a giocare. Con lo stop a tutte le attività è scontro sugli allenamenti. Infatti, molti club hanno sospeso le sedute. Come spiega la rosea, tTutto il mese di aprile può però essere sufficiente a recuperare la miglior condizione possibile ma questo è un tema che non convince tutti i patron dei club tanto da aver generato un vero e proprio scontro. Agnelli, presidente della Juventus, ha dovuto fare i conti con Lotito e De Laurentiis entrambi a favore della soluzione 'No stop' agli allenamenti. Tra il patron bianconero e quello laziale, soprattutto, ci sarebbe stato uno scambio piuttosto duro che ha lasciato amaro in bocca e nessuna soluzione.