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Tommasi: “Criticità da risolvere per tornare in campo. Non si può giocare alle 16.30”

Damiano Tommasi (Getty Images)

Le parole del presidente dell'AIC sulla ripartenza della Serie A

Redazione ITASportPress

"Viviamo in un Paese dove il problema pandemia non è risolto, quindi credo sia normale evidenziare le criticità che vanno affrontate e risolte". Con queste parole Damiano Tommasi, presidente dell'AIC, ha esordito nel corso di una diretta Fecebook sul sito de Il Mattino per parlare della possibile ripartenza del campionato. "Una delle criticità maggiori che speriamo di risolvere è la partita alle 16,30 che in Italia a giugno e luglio non è davvero pensabile".

Quest'oggi potrebbe essere una giornata decisiva per il futuro del campionato di Serie A 2019-2020. Tutti gli attori interessati parleranno per stabilire l'eventuale data della ripartenza. Ma a circondare la ripresa del torneo sono tante incognite che Tommasi ha voluto sottolineare: "Oggi abbiamo atleti che dovranno fare partite ravvicinate e intense dopo un lungo periodo di inattività e quindi li dobbiamo mettere nelle condizioni migliori, anche dal punto di vista climatico. I calciatori non sono dei robot e quindi è chiaro che ci siano delle preoccupazioni, che riguardano anche il fatto che se riparte il campionato si dovrà giocare ogni tre giorni". E ancora: "Quando si afferma 'dobbiamo ripartire', chi decide non è la stessa persona che dovrà poi scendere in campo. È ovvio che i calciatori esprimano le loro perplessità il che non significa che non vogliano giocare, lo vogliono fare in una situazione normale di sicurezza. Se si dice che in panchina bisogna andare distanziati e poi in campo i calciatori si possono marcare su un calcio d'angolo ma non abbracciare dopo un gol, non è una condizione di normalità. Magari tra un mese potrebbero cambiare anche le possibilità di allenarsi, giocare e risolvere tutte le criticità".