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Var, Tavecchio: “All’AIA fu imposto, non è stato accolto benissimo”

L'ex numero uno della FIGC ha parlato di quando decise di sposare il progetto VAR

Redazione ITASportPress

Non passa weekend senza polemiche nei confronti del Var lo strumento che dovrebbe aiutare gli arbitri, ma che in più occasioni è stato invece criticato per l'uso che ne fanno i direttori di gara.

Su questo tema è voluto intervenire Carlo Tavecchio, ex presidente della FIGC che nel 2015 aprì all'introduzione dell'on field review. Queste le sue parole a CalcioNapoli24: "Dopo un periodo di incubazione nella UEFA, quando c'era Platini che non era d'accordo col VAR, nel 2015 l'Italia si dichiarò di essere disponibile a fare esperimenti e si cominciò. Quando l'International Board lo inserì nei regolamento ottenemmo il via per l'esperimento. Il VAR ha ridotto più del 95% degli errori commessi in buona fede sul campo. Non si deve sostituire all'arbitro, in Italia non ha avuto l'accoglienza che si meritava, anche da parte di chi doveva applicarlo".

A(H)IAQuesta innovazione non fu accolta benissimo dall'AIA, gli fu imposto. Quando si arrivò alla fase sperimentale, dove la Federazione spese soldi, gli arbitri capirono che il dominus della gara era sempre l'arbitro, ma l'ausilio della tecnologia era notevole.