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LA VIGILIA

Verona, Juric verso l’Inter: “Sono i più forti. Conte e Gasp i migliori ma noi…”

Juric, getty images

Il tecnico ha parlato in conferenza stampa in vista della gara di campionato

Redazione ITASportPress

Vigilia di campionato per il Verona di Ivan Juric che domani affronterà l'Inter in campionato per la 33^ giornata di Serie A. Il tecnico dei gialloblù ha presentato nel consueto appuntamento con la stampa la gara che attende i suoi a San Siro contro la capolista.

Inter-Verona, parla Juric

 Verona Juric, getty

Sull'Inter: "Conte e la rosa dell'Inter? Per me è la rosa più forte, insieme a lui. È l'allenatore migliore insieme a Gasp: il più completo, il più tosto, poi è una roccia e non molla mai. Quest'anno ha trovato il modo di vincere. Per me non è una sorpresa: in questi anni ha tenuto i migliori, ha comprato i giocatori che riteneva gli mancassero. Come allenatore, l'ho spiegato: ha idee chiare, ma alla fine sono i giocatori. Avere percezione di quello che hai tra le mani, ed essere tosto per ottenerlo: così si vince. Non ci sono altri modi", ha spiegato Juric.

Sulla sua squadra: "In diverse partite la squadra ha fatto un grande salto di qualità a livello di gioco, di dominio, nel modo di stare in campo, ma è anche diventata una squadra perdente. Quando è così è anche un po' colpa dell'allenatore. Non bisogna diventare perdenti: dopo ogni partita diciamo 'benissimo, dopo trenta minuti dovevamo essere due a zero'. Questo vuol dire non essere più solidi come prima: è una cosa che non va bene. Potrebbe andar bene per qualcuno capire che non è tutto rose e fiori: non penso al presidente, dico in generale. Mi auguro che torniamo ad essere vincenti. Devo anch'io fare un bell'esame per capire come diventare più tosti e vincere le partite". "Se qualcuno dei miei potrebbe far parte dell'Inter? Come detto la rosa dell'Inter è completamente di alto livello: sicuramente qualcuno potrebbe farne parte, ma dire che qualcuno adesso è pronto mi viene difficile".

Sui suoi ancora: "Reparti da rinforzare? Non si parla di salto di qualità, magari anche per rimanere dove siamo. Vediamo le altre società come fanno, come lavorano, quanti scout hanno e che fatica fanno per salvarsi. Non so dove si vada, è difficile ottenere di più. Noi abbiamo venduto e non abbiamo ricevuto la sostanza dell'anno scorso in mediana e dietro. In attacco abbiamo messo giocatori buoni, soprattutto Lasagna. L'altro giorno per qualche minuto ho visto una punta per come la intendo io: ha fatto l'assist per Bessa, ha fatto giocare bene la squadra. Ho visto i primi passi in avanti in questo senso: se vuole diventare un attaccante completo deve fare questo". "Per fare il salto serve riscattare certi giocatori? Sono nostri: Barak è comprato, Magnani è comprato, Ceccherini è comprato. Sono tutti obblighi. Sugli altri, come Colley, Salcedo, Dimarco e altri ancora, bisogna ragionare".

A livello personale: "Io dentro il mondo Hellas? Non sono mai stato fuori. Non è cambiato niente in quel senso. Poi magari parlo troppo e la gente pensa troppe cose. Io ho le idee chiare: se non cresci ti spegni. Anche l'allenatore deve avere giocatori da migliorare. Dobbiamo parlare e vederci con grande serenità: se siamo d'accordo bene, altrimenti troveremo una soluzione".

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