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Verona, Toni: “Mia mamma mi faceva i compiti, io copiavo bene…”

Ripercorre la sua carriera l'attaccante e capitano dell'Hellas Verona, che si confida al canale Youtube della Serie A

Redazione ITASportPress

Lunga intervista al canale Youtube della Serie A per Luca Toni, attaccante e capitano dell'Hellas Verona che nella scorsa stagione è stato anche capocannoniere del campionato: "Non mi aspettavo l'anno scorso di poter fare così tanti goal. Se ho ancora voglia di giocare è perché penso di poter far bene. Sono entrato nella storia perché sono stato il capocannoniere più vecchio".

GERMANIA 2006 - "Di sicuro il successo più importante della mia carriera è stata la vittoria della coppa del mondo con l'Italia, è stata una grande soddisfazione, anche difficile da raccontare. Tra i miei compagni in Nazionale c'era anche Totti, lui è la storia della Roma e sarebbe bello che finisse alla grande tra gli applausi dei suoi tifosi".

L'ESULTANZA -"E' nato in Sicilia quando giocavo nel Palermo, ho imitato un mio compagno che mi ha mostrato il gesto della mano vicino all'orecchio durante una cena. Ora tanti bambini mi riconoscono per questo".

LA PRIMA VOLTA NON SI SCORDA MAI - "L'esordio in Serie A fu a Milano contro il Milan, giocavo col Vicenza, stavamo in albergo vicino a San Siro, stadio che prima di allora avevo solo visto in tv. Mi ricordo che chiesi la maglia a Maldini".

ESPERIENZE PASSATE - "Sono diventato l'idolo della tifoseria della Fiorentina perché feci tanti goal. Alla Juventus, invece, ho fatto il 100° goal in Serie A di testa da fuori area sul campo del Cagliari".

I GOAL PIU' EMOZIONANTI -"Ricordo il primo in Serie A, anche se non fu molto bello, e poi il 300° in carriera l'anno scorso al Friuli contro l'Udinese".

LE ORIGINI -"Vengo da una famiglia normale e all'antica. Mia mamma mi aiutava a fare i compiti, io copiavo bene (ride, ndr)".

IL "MITRA" E IL "PAZZO" -"Matri è stato il mio inquilino a Firenze, con lui c'è un bel rapporto. Pazzini mio compagno di squadra? Durante il battesimo di mio figlio ci fu l'accordo tra lui e il presidente Setti, in quella circostanza mandammo una foto a Mandorlini".

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