Serie A

Vlahovic: “Spero di portare la Fiorentina in Europa. Futuro? Solo Dio sa dove andrò”

Vlahovic

Dusan Vlahovic, attaccante della Fiorentina, ha rilasciato un'intervista a un quotidiano serbo.

Redazione ITASportPress

Il giovane attaccante serbo della Fiorentina, Dusan Vlahovic, ha parlato del suo presente e del suo futuro, in una lunga intervista rilasciata al quotidiano serbo, politika.rs.

FIORENTINA Sul suo anno: “Sono contento del mio 2021. Appartengo al gruppo di persone che non sono mai soddisfatte di sé stesso. Probabilmente avrei potuto fare di più, ma significa molto per me aver raggiunto Ronaldo a quota 33 gol in un anno solare. Voglio però che il 2022 sia ancora migliore del precedente, che sia il migliore al mondo e che faccia sempre più gol. Ho grandi motivazioni quando sono in campo. Mi concentro solo sul lavoro, perché so benissimo che devo concentrarmi solo sul calcio”. Sul suo futuro con il club viola: “L’ho detto più volte. Qui a Firenze stiamo scrivendo una bella storia di calcio. Abbiamo una buona squadra, grandi calciatori e un gran sostegno da parte dei tifosi. Solo Dio sa cosa succederà tra qualche mese. Spero di portare la Fiorentina in Europa, perché questo club manca da una coppa europea da diverso tempo e se lo merita”.

SERBIA – Sul Mondiale che dovrà giocare con la sua Nazionale: “Il mister ha portato nuova energia, stile di gioco e calcio offensivo. Ha trasmesso a tutti convinzione nei propri mezzi. Possiamo giocare e battere chiunque. Per questo al Mondiale vogliamo toglierci delle grandi soddisfazioni”.

PRANDELLI – Su uno dei personaggi più importanti per lui: “La mia famiglia è molto importante per me. Oltre a loro però c'è anchePrandelli. In lui sono raccolte tutte le migliori virtù di un uomo. Ci sentiamo ancora spesso. Non ci sono parole per descrivere la mia gratitudine a un uomo così meraviglioso come lui. Un giorno mi invitò a un incontro e mi disse che avrei avuto una possibilità di giocare. Ricordo bene le sue parole di supporto. Mi disse che qualunque cosa fosse successa, lui sarebbe stato a fianco a me. Non ho segnato nelle prime cinque partite ed è stato difficile. Tutti si aspettavano gol come devono fare tutti gli attaccanti. Dopo quelle partite però mi ha supportato sempre di più e mi sono sbloccato. Sono diventato rigorista. A fine dicembre ho segnato al Sassuolo, poi alla Juventus e ad altri. È così poi che è iniziato tutto”.

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