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Ascoli, Sottil: “Non sono un bestemmiatore. Ho sbagliato ma colpa della concitazione del gioco”

Il tecnico bianconero spiega il suo gesto

Redazione ITASportPress

Al Mapei Stadium di Reggio Emilia, lo scorso 14 febbraio durante Reggiana-Ascoli finita 1-0 in favore dei padroni di casa, l'allenatore del Picchio Andrea Sottil si è lasciato scappare qualche parola di troppo. Per l'esattezza, il tecnico dell'Ascoli ha "pronunciato ripetutamente, per circa 12 volte, espressioni blasfeme", proprio come riporta il comunicato diffuso dalla FIGC. Il tecnico bianconero dovrà versare 1.250 euro sul conto corrente della Federazione. Nessuna squalifica, ma le bestemmie hanno comunque un costo: praticamente 100 euro l'una.

A seguito del provvedimento pecuniario arriva oggi una precisazione attraverso il sito ufficiale del club bianconero. “Non mi piace che venga fuori l’immagine di una persona che è solita dire bestemmie perché non lo sono, nella maniera più assoluta - ha dichiarato Sottil -. Ho ricevuto una precisa educazione da parte dei miei genitori, mia madre in modo particolare. Sono un padre di famiglia che ci tiene sempre a dare il buon esempio e ad essere un punto di riferimento per i miei figli. Si può sempre sbagliare e nella concitazione del gioco può capitare che si trascenda e si pronuncino anche parole foneticamente simili ad espressioni blasfeme, ma lungi da me voler urtare la sensibilità di alcuni”.

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