ITA Sport Press
I migliori video scelti dal nostro canale

Il caso

Bari, gioia e incubo: De Laurentiis pronto alla battaglia sulla multiproprietà

Bari, gioia e incubo: De Laurentiis pronto alla battaglia sulla multiproprietà - immagine 1

La norma approvata a settembre impone di vendere entro giugno 2024. Ma c’è già il ricorso: udienza fissata per il 27 aprile

Redazione ITASportPress

A Bari la felicità per il ritorno in B dopo quattro anni è offuscato dalla vicende societarie legate alla problematica delle multiproprietà. Luigi De Laurentiis non pensa di dover mettere in vendita il club come ha affermato a Radio Kiss Kiss: "La regola sulla multiproprietà la ritengo ingiusta, perché ci hanno permesso di iscriverci a quattro anni di campionati. Abbiamo investito tanto e portato in B una piazza così importante, poi cambiano le regole in corso d’opera dopo che abbiamo speso tanti soldi, puntiamo all’ammissione del nostro ricorso. Stiamo lavorando e pensando come affrontare al meglio il prossimo campionato".

REGOLE - La norma approvata all’unanimità dal consiglio federale lo scorso 30 settembre, proprio per evitare di ripetere lo stillicidio della vicenda Lotito-Salernitana con tutto il faticoso percorso di trustee e volata finale per la vendita e la cessione quasi sul gong a Danilo Iervolino, ostacola i progetti del patron barese.  Ma non è solo un problema di Codice perché è chiaro che anche il più oltranzista dei tifosi della multiproprietà non può teorizzare l’idea di due squadre dello stesso proprietario in Serie A, il limite che vigeva (attraverso una deroga ratificata nel 2013) prima delle decisioni del consiglio federale e dell’ulteriore stretta. Napoli e Bari abitano ormai più vicino e già nella prossima Coppa Italia c’è il rischio di un incrocio.  De Laurentiis ha organizzato una prima controffensiva sul piano giuridico.

NON SOLO AMBITO SPORTIVO - La delibera del consiglio federale è stata impugnata contestandone la costituzionalità e la legittimità, soprattutto sul punto degli effetti retroattivi. Come riporta la Gazzetta dello Sport, il ragionamento è più o meno questo: nel 2018, quando fu acquistata la società superando la concorrenza di altre 10 proposte, in un contesto in cui vigeva la famosa deroga, con il divieto fermo all’impossibilità di possedere due club professionistici, le regole erano diverse e non è giusto cambiarle in corsa. Dove “in corsa” non si riferisce certo a tutta la storia delle multiproprietà che si trascina da un abbondante decennio. Ma alla disposizione transitoria sulle situazioni in essere, cioè Napoli-Bari e Verona-Mantova, accoppiate obbligate a sciogliersi anche senza militanza nella stessa serie. Fatto sta che il 27 aprile il Tribunale federale discuterà il ricorso preparato dall’avvocato Mattia Grassani e firmato da Aurelio e Luigi De Laurentiis in proprio, Napoli, Bari e Filmauro. Ma il percorso giuridico potrebbe essere lungo e non esaurirsi nell’ambito sportivo: dopo i tre gradi di giudizio interni al sistema, ci sono il Tar, il Consiglio di Stato e in ultima istanza persino la Corte di Giustizia Europea di Lussemburgo.

Bari, gioia e incubo: De Laurentiis pronto alla battaglia sulla multiproprietà- immagine 2

 

tutte le notizie di