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Trapani, tempo di analisi: tutti salvi, retrocede solo la proprietà. Adesso si riparte dalla C con Bulgarella

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Il ruolo importante di due dirigenti giovani e ambiziosi come Giuliano e Mangiarano

Redazione ITASportPress

A Trapani è tempo di analisi, giudizi e valutazioni dopo l'amara retrocessione in C, una stagione però che sarebbe potuta finire in trionfo per i granata che nel post lockdown sono stati formidabili, ma invece, per qualche euro in meno, è finita nel peggiore dei modi. Ma torniamo all'analisi: una, la più logica, è che la retrocessione riguarda solo la “proprietà Petroni” laddove squadra e mister hanno dato tutto in campo per mantenere la categoria, riuscendoci. Un’altra, meno scontata, è che dietro la scrivania qualcuno ha lavorato da gennaio in poi per porre le basi della meritata salvezza: l’avv. Paolo Giuliano, amministratore delegato alla gestione dell’area sportiva, ed il dott. Giuseppe Mangiarano, direttore generale.

L'avv.Giuliano e il dg Mangiarano

DIRIGENTI COMPETENTI

I due dirigenti, molto affiatati e in sintonia su tutto dopo alcune incomprensioni autunnali, da gennaio in poi sono stati con Castori i veri artefici sul mercato di una rivoluzione che ha trasformato una rosa da ultimo posto, costruita in estate con la supervisione di Lorenzo Petroni, in una squadra da play off. Per non dire dell’enorme lavoro gestionale, diplomatico e di politica sportiva svolto durante un periodo che avrebbe ucciso un toro: ovvero quello delle incertezze sulla proprietà, degli attacchi di De Simone, della protesta dei dipendenti non pagati, delle generiche difficoltà verificatesi durante il lockdown, degli sponsor che non pagavano, dei pignoramenti, della penalizzazione, dell’incertezza della ripartenza, delle facce perplesse dei colleghi ogni volta che ci si vedeva in video conferenza dopo che tutta Italia leggeva del caos Trapani, e infine quello della ripartenza, con oneri di tamponi e sanificazioni adempiuti a dispetto dei tanti corvi che volteggiavano sulle spiagge trapanesi. Andando anche oltre i propri compiti: che non erano certo quelli di reperire nuove risorse, per coprire l’esaurimento di quelle annunciate, o di compulsare, chiedere sostegno, coinvolgere nuovi investitori, per non dire pietire! Oggi i fatti danno loro ragione: serie B mantenuta sul campo grazie anche al loro lavoro; facendo sempre presente alla proprietà Petroni l’importanza di un modello di gestione basato su rispetto delle regole, trasparenza e sostenibilità; salvo venire subito “puniti” per tanto ardire, nel caso di Giuliano, con il ritiro delle deleghe sportive riconsegnate a chi aveva costruito male la squadra in estate e, nel caso di Mangiarano, con un isolamento scientifico immotivato e rancoroso. Con il risultato che Giuliano ha rifiutato la nomina nel nuovo cda, sia perché mai attaccato ad incarichi e poltrone (peraltro non retribuite) che per rispetto ai tifosi, data la linea gestionale incomprensibile intrapresa da Alivision; e Mangiarano ha continuato a lavorare con serietà e professionalità, nonostante profondamente colpito, umiliato e segnato da una penalizzazione incompatibile con l’opera svolta per il Trapani, sopratutto nei rapporti con la lega B.

 Mauro Balata (Getty Images)

I COMPLIMENTI DI BALATA

Tanto è vero che oggi il presidente della Lega B Mauro Balata non lesina parole di elogio per i due dirigenti, riconoscendone il leale impegno per la causa del Trapani; e che alcuni importanti club di B, come da rumors di mercato, stanno sondandone la disponibilità a sposare un nuovo progetto. Tanto è vero che la lettera aperta di Giuliano ai trapanesi di qualche mese fa si è rivelata pienamente fondata laddove, ricordiamo, denunciava l’esistenza di troppi attacchi strumentali al Trapani, di troppe azioni legali e di personaggi stranamente presenti, con tanto di autorizzazione federale, nel mondo del calcio, quale ad esempio l’ex amministratore De Simone, ieri arrestato per aver sottratto somme dalle casse granata e commesso vari reati tributari con il comodo sostegno di un bel reddito di cittadinanza che non si nega più a nessuno!

Presidente Pace con Giuliano

CON BUONA PACE

I fatti danno ragione anche al presidente Pino Pace, defenestrato moralmente di giorno (anche se Alivision di notte lo pregava di restare per non rinunciare al suo apporto di serietà, competenza e buone relazioni sul territorio) per aver chiesto scusa alla città per una penalizzazione di cui non aveva colpe; laddove chi oggi ha evidentemente la colpa esclusiva della retrocessione provvedeva invece a richiamare in cda Lorenzo Petroni ed alla sostituzione di Pace con Monica Pretti, oggi a sua volta già deferita a pochi giorni dalla nomina, dando seguito, e si spera anche fine , ad una girandola penosa di scelte sbagliate e di arroganti dichiarazioni: ovvero una proprietà che dopo Pisa e Castellammare di Stabia anche a Trapani oggi sta raccogliendo sui social una serie impressionante di inviti, non solo raffinati, a chiudere col calcio e sopratutto con la città delle cinque torri.

UN SOLO GRIDO IN CITTA'

Una città che non può e non vuole più ripartire con chi non ammette mai i propri errori, scaricandoli sempre altrove, e dichiara di voler proseguire nonostante i chiari segnali di una impraticabile continuità aziendale; una città che oggi, nonostante la forte delusione, spera invece di ripartire da chi e con chi ha dimostrato in passato ( Andrea Bulgarella?) e nel presente di amare Trapani e il Trapani con i fatti, non con le dichiarazioni basate sul nulla.

IL FUTURO CHE AVANZA

 Andrea Bulgarella