Non poteva mancare il riferimento a Francesco Moser: “Tranquilli – ha detto Saronni – Francesco passerà a salutarmi, non abbiate dubbi. C’è un filo che ci lega e guarda caso questo trofeo d’ingresso nella Hall of Fame lo ritiro a Trento.”
Ma il momento più emozionante, oggi, è stata proprio la consegna dei trofei.
“Chi vince il Giro d’Italia – ha detto il vicedirettore de La Gazzetta dello Sport Pier Bergonzi – diventa per noi “uno di famiglia” e per gli appassionati diventa come un amico.”
Oggi quindi il riconoscimento di due miti del ciclismo, due testimoni dello sport di ieri ma anche di oggi perché, come ha detto il direttore del Giro d’Italia Mauro Vegni, “si deve partire dalla storia per esplorare nuovi orizzonti. La gente – ha aggiunto Vegni – sta tornando sulle strade a seguire il ciclismo; non solo i grandi appassionati ma anche le famiglie con i bambini.”
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