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Coronavirus, Arteta confessa: “Sapevo di averlo. Il mio corpo aveva capito. La paura più grande…”

Arteta (Getty Images)

"La difficoltà più grande è stata il dover pensare alle persone a casa"

Redazione ITASportPress

Un racconto che sveaìla paure ma che alla fine fa tirare anche un sospiro di sollievo quello di Mikel Arteta, allenatore dell'Arsenal, al sito ufficiale del club. Il manager Gunners è stato il primo caso in Premier League di coronavirus. Il 12 marzo la comunicazione ufficiale del club sul proprio tecnico, poi l'isolamento e, ora, una luce di lieto fine.

L'ex viceallenatore del Manchester City racconta la malattia e il suo stato di salute dopo diversi giorni dall'aver contratto il Covid-19: "Ora mi sento completamente guarito. Quando ho ricevuto la chiamata del club avevo già iniziato ad avere qualche sintomo. Loro mi hanno chiamato per farmi sapere che potevo essere stato contagiato per via del presidente dell'Olympiacos. Ma io, in quel momento, non so. Sapevo già dentro di me che avevo qualcosa che non andasse. Sapevo di averlo", ha raccontato Arteta.

STOP - Dalla chiamata dell'Arsenal allo stop delle gare: "Aveva una partita il giorno seguente contro il Manchester City, quindi ho preso una decisione e ho chiamato immediatamente il dottore e gli ho chiesto di tornare a casa. Ho parlato con tutto lo staff e abbiamo organizzato un incontro insieme e ho detto loro: 'Ascoltate, abbiamo un paio di giocatori che sono stati esposti. C'è un grosso rischio e anche io sono il primo a sentire i sintomi, i sintomi sono molto chiari. Quindi, se è così, tutti i giocatori e le persone legate al club che vengono in contatto con me quotidianamente sono esposte. Non possiamo prendere noi questa decisione, dobbiamo parlare con la Premier League e col City e dobbiamo prendere la decisione abbastanza rapidamente'. In quel momento iniziai a pensare a tutte le persone con cui hai avuto un rapporto. E alle persone care. Un po' di paura è arrivata. In termini di sintomi è stato un virus normale per me. Ho avuto tre o quattro giorni che sono stati un po' difficili, con un po' di febbre e una tosse secca con del fastidio al petto. La difficoltà più grande è stata il dover pensare alle persone a casa. Ho tre bambini ed ero preoccupato. Per fortuna la mia compagna e la tata ci hanno pensato e i bambini non hanno capito cosa accadeva. Ora stiamo tutti bene".