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Da Tommasi a Capello: gli italiani in Cina

Redazione ITASportPress

Il primo, in ordine cronologico, è stato l'ex centrocampista della Roma, che nel 2009 vestì la maglia del Tianjin Teda (29 presenze e una rete). Quel che mi porto dietro – racconta – è l’aver provato a conoscere la Cina da dentro. Avvertire la differenza fra due mondi. Imparare a ridimensionare quello che noi magari prendiamo troppo sul serio. Quello che mi aspettavo: la mancanza di pianificazione, anche nel breve periodo. Lo sforzo maggiore: la comunicazione. Perché più che tradurre, occorre decodificare. Anche in campo, con i compagni. E l’interprete non basta".

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