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Lione, Aulas si complimenta per ripresa Liga e sbotta: “Sospensione Ligue 1 errore più grave del calcio francese”

Aulas (getty images)

Attraverso un comunicato ufficiale del club e un messaggio personale su Twitter il patron ribadisce la sua idea

Redazione ITASportPress

La Liga riprenderà l'8 giugno. Una notizia che ha ricevuto tanti messaggi di approvazione, compresi quelli, decisamente, inaspettati, del presidente del Lione Jean-Michel Aulas. Prima attraverso un comunicato apparso sui canali ufficiali del club francese, poi con un messaggio sul proprio account Twitter, il numero uno della società ha espresso tutte le sue perplessità riguardo la decisione di sospendere la Ligue 1 nelle scorse settimane.

Aulas: "Se fosse l'errore più grande del calcio francese?"

Ci spera ancora, probabilmente, Aulas nel dietrofront sulla sospensione della Ligue 1 che per altro ha già assegnato titolo e decretato retrocessioni. Nel suo messaggio, tanta delusione ma anche una briciola di speranza: "E se finalmente risolvessimo il più grande errore nel calcio francese? Chi beneficia di questo storico errore di fermare il calcio solo in Francia ...?". Parole chiare che fanno eco al contenuto del comunicato del Lione apparso sul sito ufficiale nel quale tra un complimento alla Liga e al presidente Tebas e una frecciata al presidente francese Macron, viene spiegata quella che pare essere la posizione di ripartenza della sua società: "L'Olympique Lione si compiace della decisione di questo sabato di Pedro Sánchez, presidente del governo spagnolo, che ha autorizzato la ripresa della Liga dall'8 giugno. Dopo la Bundesliga, questo è il secondo grande campionato che vede confermata la sua ripresa. Javier Tebas, presidente della Liga, che ha sempre ritenuto che "una cessazione definitiva del campionato sarebbe un incubo e servirebbe solo gli interessi di coloro che avrebbero un interesse personale in esso" è riuscito ad attuare pienamente le raccomandazioni emesse nel suo paese dalla UEFA ai vari incontri in cui il calcio francese era rappresentato dal direttore generale della FFF Florence Hardouin e dal direttore generale della LFP Didier Quillot. Javier Tebas ha spiegato dopo la sospensione della Liga come una sosta permanente sarebbe un disastro economico e sociale molto grande per il calcio spagnolo che ha stimato in 1 miliardo di euro in caso di una sosta permanente ma "solo" a 300 milioni in caso di recupero a porte chiuse. Il potere di La Liga e il valore dei suoi leader, ma anche la veridicità e la precisione delle informazioni trasmesse al governo in modo che aiutino il recupero ha avuto un ruolo importante nella decisione finale presa dal Primo Ministro spagnolo che ha annunciato la ripresa oggi".

La speranza del Lione

Il comunicato prosegue poi con la speranza del club e di Aulas e la richiesta a Macron di rivedere la decisione: "L'Olympique Lyonnais spera che l'esempio della Spagna che verrà dopo quello della Germania aiuterà a riconsiderare la decisione presa in Francia troppo in fretta. Possiamo ragionevolmente immaginare che la posizione degli allenatori e dei giocatori del campionato francese sia oggi molto più favorevole alla ripresa della competizione rispetto al sondaggio UNFP del 23 aprile o di quando Didier Deschamps ha espresso al presidente Emmanuel Macron il 27 aprile la sua riluttanza e le sue paure per la salute dei giocatori.  Squadre francesi in svantaggio rispetto ai loro concorrenti europei. Oltre al disastro economico che colpirà duramente il campionato francese, i club francesi di maggior successo ancora qualificati in Champions League si troveranno in una situazione di svantaggio durante le partite europee. Il PSG e l'Olympique Lyonnais, entrambi ancora coinvolti con le loro 2 squadre, femminile e maschile, saranno così penalizzati dagli avversari che avranno beneficiato della ripresa del loro campionato. OL chiede al presidente Emmanuel Macron di sostenere lo spirito di una Francia che reagisce ai suoi concorrenti europei. Grazie alla pertinenza e all'efficienza dei suoi cittadini, la Francia ha respinto la pandemia per consentire la ripresa controllata della formazione e domani speriamo di competere, come in quasi tutti gli altri Paesi europei. La decisione presa di corsa il 30 aprile può essere compensata oggi agli occhi dei francesi se sappiamo riconoscere che nulla è mai definitivo adottando la soluzione più appropriata nell'interesse del calcio professionistico francese e quindi francese"