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LA SENTENZA

Orrore dalla Spagna: Oulida in prigione per abusi sessuali sulla figlia

Tarik Oulida
L'ex centrocampista di Ajax e Siviglia negli anni '90 è stato condannato a due anni e mezzo di reclusione dal tribunale di Marbella: a pena scontata sarà sottoposto ad altri quattro anni e due mesi di sorveglianza
Redazione ITASportPress

Nuovi guai con la giustizia per Tarik Oulida. L’ex calciatore olandese, classe ’74, di origini marocchine, prodotto del vivaio dell’Ajax e con un passato anche nel Siviglia, è stato infatti condannato dal tribunale di Marbella a due anni e mezzo di reclusione dopo essere stato riconosciuti colpevole di abusi sessuali nei confronti della figlia.

A riportare la notizia è il quotidiano olandese 'De Telegraaf’. A Oulida è stata inflitta anche un'ordinanza restrittiva nei confronti della figlia. Inoltre dovrà essere tenuto sotto sorveglianza per quattro anni e due mesi dopo aver scontato la pena detentiva. La sentenza dimostra che nel 2011 Oulida ha esercitato violenza sulla ragazza, “palpeggiandola in parti intime e aggredendola”.


Non è la prima volta che Oulida, rimasto a vivere in Spagna dopo la fine della carriera, incorre in problemi penali. In passato infatti l’ex giocatore era stato accusato di frode fiscale.

Dopo aver lasciato l’Ajax nel 1995, con in bacheca due campionati nazionali, seppur non da protagonista, Oulida si trasferì in Spagna, al Siviglia, dove rimase per tre anni, due in Liga e uno in Segunda Division, trovando però poco spazio (44 presenze complessive). Quindi le espeirenze in Giappone con Nagoya Grampus e Consaole Sapporo, intervallate da un’annata in Ligue 1 con il Sedan (2002). Nel 2004 il ritorno in patria con l’ADO Den Haag, poi l’addio al calcio a soli 30 anni.

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