Sanchez aveva lasciato la sua Alcalá de Henares, località nei pressi di Madrid, l'8 gennaio 2022 per andare in Qatar per assistere ai Mondiali di calcio e in particolare alle partite della Spagna, ma aveva scelto di farlo a piedi, percorrendo circa 7000 chilometri e attraversando 15 paesi.
Tutto era andato bene fino a ottobre quando, giunto in Iran, poco lontano dal traguardo, di Sanchez si persero le tracce e ogni tipo di contatto anche via social, l’ultimo dei quali risalente al 1 ottobre 2022, giorno dell’arrivo in un villaggio a nord dell'Iraq.
Poco dopo arrivò la notizia del suo sequestro nel cimitero di Aichi, in Iran, nella città di Saqqez. Il sospetto, mai confermato, riguardava l’accusa di spionaggio dopo aver visitato e fotografato la tomba di Mahsa Amini, una donna iraniana di origine curda che era stata arrestata appena un mese prima per non aver indossato correttamente l'hijab e morta dopo due giorni di coma nel reparto di terapia intensiva dell'ospedale di Kasra, a Teheran.
Il Ministero degli Esteri spagnoli non ha mai smesso di lavorare per la liberazione di Sanchez, arrivata come il regalo più bello e ormai inatteso nelle ultime ore del 2023.
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