Intervistato da Dazn dopo l’exploit contro i catalani, e poche ore prima di apprendere della chiamata in nazionale, Zaragoza ha raccontato la propria storia, in apparenza come tante, quella di un talento naturale tutta tecnica, pazzo per dribbling e palleggio.
Nato a Malaga nel settembre 2001, Bryan è un prodotto del vivaio del Granada, che dopo avergli fatto giocare una stagione nella squadra B a 20 anni ha atteso il 2022 per inserirlo in pianta stabile in prima squadra.
Quest’anno, l’esplosione: “Io gioco per palleggiare, non per rincorrere il pallone – il disarmante manifesto di Zaragoza – È così fin da quando ero piccolo nel mio quartiere”.
Tutt’altro che sorprendente l’identità dell’idolo di gioventù di Bryan, così come quelle dei suoi modelli: “Il mio riferimento è sempre stato Leo Messi, perché è sempre stato il migliore. Mi piaceva molto anche Neymar e adesso nella Liga seguo Vinicius”.
Travolto dai consensi dopo lo show contro il Barcellona (“Ho aperto Instagram e visto che avevo 5000 followers in più. È pazzesco!”), Zaragoza ha poi svelato un retroscena relativo alla gara contro la squadra di Xavi: "I giocatori del Barcellona si sono congratulati con me, ma già a metà partita mi hanno detto di smettere di correre…” il divertito racconto di Bryan, che per il momento si dice concentrato al 100% sul Granada, ma che in attesa del debutto con la Spagna si prepara già a un’estate da uomo-mercato.
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