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Atalanta, Gomez: “Mio futuro a Bergamo. In Champions abbiamo un nome. Ilicic? Ha avuto il coronavirus ed era depresso”

Papu Gomez Atalanta (Getty Images)

Parla il capitano della Dea, tra Nazionale e Champions League

Redazione ITASportPress

Interessante intervista rilasciata dal capitano dell'AtalantaAlejandro Papu Gomez ai microfoni di Tyc Sports. Il numero 10 argentino si è soffermato sulle vicende del club di Bergamo e sul suo futuro ma anche sulla Nazionale e il cammino in Champions League della sua Dea.

Gomez: "Resto a Bergamo. In Champions abbiamo un nome"

 Papu Gomez (Instagram)

"L'anno scorso l'Atalanta è stata forse una sorpresa, ma ad in Champions si è già fatta un nome e può competere con qualsiasi squadra", ha detto carico Gomez anche in vista della partita contro l'Ajax. "Sappiamo di rischiare dietro, ma il nostro gioco offensivo ci ha dato dei risultati. Portiamo spesso tanta gente in area e abbiamo le capacità per segnare molti gol". A contribuire a questo stile offensivo tanti calciatori e nella passata stagione, proprio sul più bello, è venuto a mancare l'apporto si Ilicic: "Josip ha avuto il coronavirus e ha sofferto molto, è caduto in depressione. La testa arriva in un momento che esplode. Ma ora sta bene, è molto importante per noi".

Sul proprio futuro e sulla Nazionale, il Papu ha poi aggiunto: "Mi restano ancora tre anni di contratto, a febbraio compirò 33 anni Rimarrò sicuramente qui a Bergamo, siamo molto a nostro agio e avrò un posto nel club in futuro". Sull'Argentina: "Tornare è stato uno spettacolo. Invecchiando non è facile fare ritorno in nazionale. Messi? Ho notato che era davvero felice per il gruppo della Nazionale e quindi se è felice lui siamo felici tutti. Sappiamo cosa ha vissuto in questi mesi a Barcellona". "Quali traguardi puà raggiungere l'Argentina? Credo che questo gruppo di giocatori debba arrivare a 30-40 insieme ma in ogni caso l'Argentina ha l'obbiglo di raggiungere almeno i quarti di finale dei prossimi Mondiali. Non dico che dobbiamo essere come la Germania, ma quando si può lavorare per 3-4 anni con lo stesso gruppo e lo stesso ct le cose andranno sicuramente meglio. Spero questo accada con Scaloni".