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Capello: “Calciopoli? Abbiamo vinto sul campo perché migliori”

Capello (Getty Images)

L'ex ct e mister sui temi caldi del calcio presente e passato

Redazione ITASportPress

Fabio Capello non fa giri di parole e nel corso dell'intervista rilasciata a Libero si sofferma sulla ripresa del campionato di Serie A dopo l'emergenza coronavirus ma anche sul passato, con il Mondiale 2006 arrivato dopo il periodo di calciopoli. Mai banale il mister le cui dichiarazioni fanno ancora discutere.

Serie A, la ripresa secondo Capello

 Pjanic e Cristiano Ronaldo Juventus Serie A (getty images)

Tornare in campo. Nessun'altra soluzione. Questa la certezze di Fabio Capello sulla ripartenza del campionato italiano: "L’importante è ricominciare. Anche se è troppo breve il tempo tra la ripresa degli allenamenti e quella possibile delle partite. Ricordiamoci che i giocatori sono fermi da due mesi". E ancora sulle porte chiuse e la possibile quarantena prolunga in ritiro: "Senza pubblico? Non saranno gare vere, mancherà il calore dei tifosi. Molti club soffriranno". "Ritiro prolungato? Credo sia un'ipotesi da escludere. Non si può fermare l’intero gruppo qualora dovesse esserci un contagiato: l’unica soluzione è allontanare il positivo e sottoporre tutti gli altri al tampone".

Passato e calciopoli

 Cannavaro (Getty Images)

Spazio poi anche al calcio del passato con una chiara idea di quel che fu nel 2006 quando, dopo lo scandalo calciopoli, l'Italia vinse il Mondiale. Capello ricorda le conseguenze di quel caos che coinvolse la Juventus: "Basta pensare alla finale Mondiale di Berlino del 2006, alla composizione della squadra azzurra che conquistò il titolo, per capire che eravamo i migliori e abbiamo vinto sul campo meritatamente".

Milan e futuro

Spazio poi anche al Milan che sta attraversando un momento difficile sotto diversi temi: "Ai rossoneri fa difetto la continuità. Avevano Gattuso, ma non l’hanno confermato per prendere Giampaolo che poi hanno sostituito con Pioli", ha esordito Capello. "Avevano Boban e Maldini che, uno prima e l’altro dopo, sono stati messi alla porta. Ora sembra che abbiano deciso di affidarsi completamente agli stranieri, allenatore compreso. Chissà se è la strada giusta".