CALCIO SERIE C

Catania, Lucarelli: “Avrei voluto cambiare tutti e undici, partita viziata dalla stanchezza”

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Nel post partita il tecnico rossazzurro spiega con i troppi impegni la mancanza di lucidità dei suoi
Redazione ITASportPress

Il Catania esce da un pareggio acciuffato nel finale, ma il buon gioco è ancora lontano. Mister Lucarelli spiega la prestazione dei suoi nel post-partita: "I nostri allenamenti sono incentrati sul possesso palla, sul fare la  partita, su delle giocate ben precise che ripetiamo fino alla noia durante la settimana per riuscire a trovare il coraggio anche in partita. Ogni qualvolta abbiamo incontrato squadre nella nostra stessa condizione di stanchezza per impegni tra campionato e coppa abbiamo sempre prevalso, da stanchi abbiamo sempre vinto contro squadre stanche, mentre contro squadre fresche e riposate, che non hanno avuto gli stessi impegni, anche in dipendenza del periodo in cui incontri tali squadre, si fa fatica.

Mancanza di lucidità dovuta alla stanchezza la chiave della cattiva gestione della palla. Lucarelli motiva la prestazione con la stanchezza a seguito dei troppi impegni tra campionato e Coppa: "Penso sia evidente che oggi la partita sia stata viziata dalla condizione fisica nostra che non ci ha permesso di essere intensi, aggressivi e lucidi nella gestione della palla, e nel creare le occasioni. A volte ci vogliono settimane per recuperare una prestazione, soprattutto quando non si sta bene fisicamente. Se sei stanco non fai il passaggio giusto, viene a mancare la lucidità."


Turn-over totale una soluzione, al momento non applicabile. Il giudizio di Lucarelli sulla prestazione è secco: "Ovviamente non sono contento della prestazione anche se l'avevo preventivata, e questo non è mettere le mani avanti. Io ne avrei voluti cambiare undici, per come ho visto la settimana, per gli acciacchi che abbiamo avuto, per il fatto che qualcuno ha dovuto giocare nonostante non stesse bene. La decisione era tra riconfermare la squadra che ha vinto in Coppa Italia, a parte quelli infortunati, oppure cambiare tutto da una gara all'altra come ho fatto in altri club, in cui ho fatto filotti di dieci/undici vittorie consecutive, e ciò si può fare coinvolgendo tutti, facendo sentire tutti importanti ."

I calciatori non sono dei taxi. "Non credo nel rapporto allenatore-giocatore tipo taxi, quando ho bisogno monto e quando non mi servi scendo. Per creare competitività, stimoli e motivazioni, tutti devono avere la speranza di giocare, io non faccio come altri che allenano solo 12-13 giocatori e gli altri li lasciano da parte, non è il mio caso, ma per fare ciò ho bisogno di condivisione e sostegno perché diversamente, stravolgendo la formazione, buttiamo benzina sul fuoco, il che al momento non serve. Se avessimo avuto la continuità dei risultati avrei tranquillamente cambiato undici giocatori, sarebbe stato giusto per avere una squadra più reattiva e fresca e avremmo tutelato giocatori che magari potevano anche non infortunarsi  (vedi Quaini).

L'attacco che non c'è. "Al momento, al netto delle tante pallonate tirate in avanti, cosa che io non chiedo, non c'è stata cattiva volontà, ma bisogna trovarsi dentro per poter comprendere le situazioni. Al momento vedo poca serenità, vedo paura di fare la giocata e di prendersi la responsabilità, ne consegue un gioco non fluido."

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