Urbano Cairo, da 18 anni presidente del Torino, ha evidenziato come nel calcio ad una crescita dei ricavi corrisponda una crescita elevata dei costi degli ingaggi dei giocatori e degli allenatori. “Ci vorrebbero delle regole, come avviene ad esempio negli Stati Uniti, - ha detto Cairo – che fissino dei limiti alla crescita degli ingaggi”.
D’accordo su questa proposta anche il presidente della Salernitana Daniele Iervolino. “Quando gli intermediari, ovvero i procuratori, guadagnano più degli imprenditori – ha detto – c’è qualcosa che non funziona. Deve essere tutto rivisto, servono nuove regole per raggiungere l’equilibrio finanziario e una professionalizzazione degli agenti. Adesso, per assurdo, le regole fiscali ci inducono a comprare giocatori stranieri piuttosto che giovani italiani, un’assurdità”.
L’amministratore delegato del Sassuolo Giovanni Carnevali ha evidenziato come la società emiliana punti da sempre sui giovani. “Tutto quello che abbiamo fatto lo abbiamo fatto da soli, con risorte private, riuscendo a mantenere il bilancio positivo. Servono riforme – ha detto – ma spesso anche se siamo tutti d’accordo il sistema si blocca, con un campionato diviso fra poche squadre che lottano per il vertice e tutte le altre che cercano di non retrocedere. Ci vorrebbe più stabilità”.
Parlando dei vivai Daniele De Rossi ha evidenziato la necessità di credere nei giovani. Di darli il tempo di crescere. "Siamo figli di una convinzione - ha detto - di una convinzione che i giocatori più vecchi ci diano qualche punto in più. Ma i giovani sono una risorsa incredibile, dobbiamo cercarli mettendo in campo conoscenze e scouting".
Infine il presidente della Lega di serie A Lorenzo Casini. "Mi viene spesso chiesto quali siano le priorità per il rilancio del calcio italiano. Lo abbiamo messo nero su bianco l'anno scorso in un documento con le proposte di riforma: diverse cose sono state fatte, ma quelle che si possono e devono fare sono tante. Gli stadi sicuramente, e lo diciamo da tempo, rappresentano un punto essenziale per il rilancio e l'ammodernamento del nostro movimento, indipendentemente dall'appuntamento di Euro 2032 che deve rappresentare comunque una spinta importante in tal senso. La riforma del calcio però, per essere veramente efficace, deve essere complessiva e a tutto tondo, partendo da un profondo e rinnovato rilancio dei vivai e dei settori giovanili".
Se vuoi approfondire tutte le tematiche sul mondo del calcio senza perdere alcun aggiornamento, rimani collegato con Itasportpress per scoprire tutte le news di giornata.
© RIPRODUZIONE RISERVATA