Tesserato dal Brescia a fine squalifica, Flachi è stato trovato nuovamente positivo alla cocaina in seguito al controllo antidoping effettuato il 19 dicembre 2009 dopo la partita contro il Modena, venendo squalificato per 12 anni, dopo aver rischiato la radiazione: “Con tutto il rispetto per Empoli e Brescia, la mia carriera era già finita dopo i due anni di squalifica. La tentazione rimaneva anche dopo che sono rientrato – ha aggiunto - Non riuscivo a ripartire, mi isolavo e non parlavo con nessuno. Sono stato fermato dopo una partita, giustamente e lì ho iniziato a capire. Davo continuità alla cosa perché mi faceva sentire più forte”.
“Alcuni hanno provato ad aiutarmi, ma devi saper reagire da solo – ha detto Flachi - Pian piano le cose si sono sistemate, ho risolto i problemi e sono diventato un altro Francesco. Aver evitato la radiazione è stata la mia fortuna, ma non auguro a nessuno i 12 anni che ho vissuto".
Poi sul rapporto con i tifosi della Sampdoria: “Io o sono sempre stato e resto tifoso della Fiorentina, ma vivo grazie alla Sampdoria e ai suoi tifosi. La carriera che ho fatto mi ha regalato un rapporto che va anche al di là del calcio. Quando sono tornato a Firenze dopo la squalifica sono venuti tantissimi tifosi blucerchiati a trovarmi. C’è un grandissimo rapporto d’amore, dal calcio alla vita. Il terzo posto nella classifica dei marcatori blucerchiati? Per fortuna Quagliarella ha smesso…”.
Oggi Flachi, che ad aprile compirà 49 anni, è responsabile del settore giovanile del Golfo Paradiso, club di Eccellenza ligure: "Ora posso essere un bell’esempio, raccontare storie di calcio, ma anche di vita - la conclusione - Ai ragazzi dico che il calcio è un divertimento ma bisogna anche saper crescere".
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