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Godin: “Piansi all’addio all’Atletico. Simeone voleva andarsene nel 2015 se non avessi rinnovato”

Godin (getty images)

Il difensore ora al Cagliari parla del suo passato e non solo

Redazione ITASportPress

Nove stagioni in maglia Colchoneros e ben 389 partite disputate. Diego Godin torna a parlare dell'Atletico Madrid in una lunga e molto sentita intervista rilasciata ad AS. Il centrale difensivo ora al Cagliari ha commentato alcuni aspetti del suo passato madrileno concentrandosi sul momento dell'addio a quella che lui stesso definisce " casa sua".

A tutto Godin

 Godin (getty images)

"Ho solo bei ricordi e pensieri d'affetto per l'Atletico Madrid", ha esordito Godin. "Penso con gioia all'ambiente, ai tifosi a tutti. Non abbiamo trovato un accordo per il rinnovo ed è per questo che sono andato via. Dopo 9 anni si era compiuto il ciclo. Ma non ho brutte parole per l'Atletico, ripeto. In quel momento piansi perché è difficile andartene da casa tua, dal posto che ami e in cui sei sempre voluto stare".

Sempre sull'Atletico Madrid e sulla possibilità di partire nel 2015: "Se è vero che Simeone aveva minacciato di andare via? Sì, era l'estate del 2015. C'era il Manchester City che avrebbe pagato più della mia clausola. Io stavo negoziando con l'Atletico e il City spingeva, il Cholo lo scoprì dal Giappone mentre io ero rimasto a Madrid. Tutti si strinsero, da Gabi a Raul Garcia e Tiago e il Cholo disse: "Se se ne va Godin, me ne vado io". Qualche giorno dopo stavo già rinnovando. Questo dimostra il gruppo che c'era".

E sul futuro: "Non so se mi restano 2, 3 o 4 anni. Guardo stagione dopo stagione. Ora voglio aiutare il Cagliari a salvarsi. Sono qua per una scelta familiare. Parliamo di un grandissimo club, qua amano gli uruguayani e penso solo alla salvezza. Un po' più a medio termine voglio giocare la Copa America, vincerla e portare l'Uruguay al Mondiale, giocando il mio quarto". "Se tornerò all'Atletico Madrid? Ora penso solo al Cagliari e all'Uruguay e non guardo altro. Quando mi ritirerò vedremo".

Tornando al Cagliari e alla lotta salvezza: "Ho già vissuto una cosa simile in Uruguay. Dopo tanti anni in Europa a lottare per vincere titoli è più difficile. Sono venuto al Cagliari per dare una mano, l'idea era aiutare la squadra a lottare per l'Europa League, fare un passo avanti, ovvero ciò che voleva il presidente. Siamo entrati in questa situazione che genera un po' di ansia, un po' di nervosismo e per me, che sono uno dei veterani, molta responsabilità che mi assumo e con cui convivo. Fino alla fine saranno delle finali". "Giovanni Simeone? Un ragazzo per bene. Ha una grande attitudine, si allena bene, è sempre positivo e cerca di migliorarsi. Ha una grande forza fisica che gli dà qualcosa in più vicino all'area. Ha tutte le qualità per provare un altro campionato come quello spagnolo, o la Premier...  Continuerà a crescere".

 Simeone (getty images)
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