ITA Sport Press
I migliori video scelti dal nostro canale

gazzanet

Goldaniga, un anno dopo la pandemia: da Codogno al focolaio nel Genoa. “Pagato per mesi il contagio. Goldrake? Ormai è più di un soprannome”

Goldaniga (getty images)

Parla il difensore del Grifone

Redazione ITASportPress

Un anno dopo lo scoppio della pandemia di coronavirus, Edoardo Goldaniga, difensore del Genoa, ripensa a quando tutto è iniziato. Il calciatore del Grifone era stato il primo in Italia tra i giocatori ad essere sottoposto ad un tampone anti-Covid, ormai diventato una prassi negli ultimi mesi. Il motivo è semplice e, in parte, anche triste. il classe 1993 esattamente 365 giorni fa si trovava a Codogno, dove tutto è iniziato, per dare un saluto a suo padre, nei giorni del suo anniversario di morte (il 19 febbraio).

Intervistato dai microfoni di calciomercato.com, il centrale del club rossoblù ha raccontato anche quei momenti davvero tristi e di come il contagio da virus pandemico abbia condizionato la sua vita, privata e professionale.

Goldaniga: da Codogno al Genoa

 Goldaniga (getty images)

"In quei giorni dello scorso anno andai a trovare la mia famiglia perché il 19 febbraio è l’anniversario della morte di mio papà e davvero non potevo immaginare che sarebbe successo tutto quello che è capitato", ha spiegato Goldaniga. "Devo dire che è stato un anno molto difficile e non solo per Codogno, che soprattutto all’inizio è stata una delle zone più colpite. Ma è stata dura per tutti. Anche ora che quel drammatico periodo è ormai alle spalle è strano vedere tanti giornalisti e diversi alti rappresentanti dello Stato affollare il mio paese per celebrare una ricorrenza così triste. Però Codogno, come tanti altri centri, è stato in grado di uscire da quella situazione e ora, anche se il virus circola ancora, la situazione è per fortuna più tranquilla. Mi auguro che presto possa essere così per tutta Italia".

Dalla cittadina al Genoa, con la squadra che era stata tra le prime e le più colpite dalla pandemia: "Ciò che ci è successo a settembre è stato incredibile. Siamo stati la squadra più colpita dal Covid di tutta la Serie A. Una situazione difficilissima da affrontare che per fortuna non ha lasciato conseguenze su nessuno ma che ci ha fatto iniziare la stagione con il freno a mano tirato. Oltre a quelle due settimane di positività abbiamo pagato le conseguenze del contagio anche nei mesi successivi. Quasi tutti i giocatori che sono stati contagiati sono rimasti in qualche modo indeboliti, accusando infortuni di vario genere. Una serie di sfortune in sequenza che per lungo tempo non ci hanno permesso di esprimere il potenziale di cui dispone questo gruppo".

Ma poi la svolta, il cambio di mister e i risultati positivi: "Con l’arrivo di mister Ballardini le cose sono migliorate. Siamo finalmente riusciti ad ottenere tanti punti e adesso sono sette partite consecutive che non perdiamo. Dati certamente significativi per una squadra come la nostra".

 Goldaniga, getty images

Dalla squadra alle sue prestazionie: "La mia annata? Reputo questa stagione molto positiva. Gioco spesso e mi sto ritagliando un bel ruolo in questo Genoa. Sono contento per come la squadra sta affrontando le partite in questo momento e di essere stato partecipe di questa scalata, anche se magari non parto sempre dal primo minuto. Il mister tuttavia riesce spesso a trovarmi uno spazio, anche a gara in corso, e io cerco di non farmi trovare impreparato quando questo accade".

Il rapporto tra Goldaniga e il Genoa è speciale e vanta radici molto profonde: "Sì, mio nonno Giacinto aveva un trascorso qui al Grifone. Purtroppo non l’ho conosciuto personalmente perché se n’è andato dieci anni prima che io nascessi. Però forse qualcosa da lui spero di averlo ereditato". E a proposito del legame con il club e la città: "L’ho sempre detto: io qui mi trovo benissimo. Fin dal primo giorno in cui sono arrivato, Genova mi ha accolto in maniera straordinaria. Io amo questi colori e vorrei restare qui a lungo. Il cartellino è ancora del Sassuolo e a fine stagione decideremo il da farsi tutti assieme. Ma da parte mia posso assicurare che questo matrimonio è tutt’altro che a tempo determinato. Spero che il legame tra me e il Grifo possa proseguire ancora".

Uno sguardo poi anche al prossimo impegno contro l'Inter in campionato: "Conosciamo bene la forza dell’Inter e l’importanza che questa partita riveste per loro. Stanno lottando per lo Scudetto e non vorranno concedersi passi falsi. Ma per noi quella di domenica sarà un’altra gara importante lungo il percorso che conduce al nostro obiettivo. Per questo non vogliamo lasciare nulla al caso e proveremo ad andare a Milano a fare la nostra partita e provare a far punti anche contro la prima in classifica".

Infine un pensiero sul suo soprannome: "Goldrake? I primi che cominciarono a chiamarmi Goldrake furono i tifosi del Pisa, nel 2014, ma è soprattutto qui a Genova che il soprannome è diventato per me quasi un’etichetta. E devo dire che mi piace molto. Per tutti ormai sono Goldrake e anche se da bambino guardavo altro, ora vado fiero di questo appellativo che ricalca il mio cognome e quindi le mie origini".

tutte le notizie di