Ha continuato il tecnico del Lecce: “Diverse sono le soluzioni, cambiando ruoli e testando alcune cose. Ho provato a modificare l'assetto. La premessa è questa: mi sono fatto l'idea che ci siano tanti giocatori su livelli simili ma con caratteristiche diverse. Spesso il rendimento è analogo ma le caratteristiche sono diverse. Ogni partita ci richiede determinate caratteristiche. A Salerno bisognava vincere ad ogni costo e l'atteggiamento dei ragazzi mi è piaciuto molto. Ho cercato nuovi ingredienti. Ho lavorato sul consolidamento del possesso".
Come lavorare sulla fase difensiva? “Nella mia esperienza ho allenato formazioni di medio-bassa classifica, situazioni in cui si deve fare di necessità virtù. Il Lecce ti permette di scegliere dove aggredire l'avversario in determinati momenti della partita. Ho lavorato tantissimo in questi giorni sui calci da fermo, su alcune sfumature. A Salerno abbiamo sofferto su situazioni successive al calcio da fermo. Questi sono piccoli aspetti, ma sommati diventano grandi".
Sul ruolo di Oudin e Piccoli: “Oudin l’ho provato, a me piace. La gente che sa giocare a calcio la voglio sempre in campo. Poi a Salerno non siamo riusciti ad utilizzarlo, così ho preferito giocatori diversi. Di volta in volta provo a pensare alla soluzione migliore. Piccoli esterno ci ho ragionato e ho valutato diverse opzioni. Ho spostato giocatori in varie parti del campo".
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