La società ha ringraziato Zerbo “per la collaborazione prestata”, prima di spiegare che la collaborazione “non può proseguire a causa dei comportamenti da egli tenuti, poco urbani, e caratterizzati anche da minacce verso terzi, inclusi tifoseria, personale e la stampa”.
Una versione rispedita al mittente dal diretto interessato: “La revoca da direttore generale è legalmente inesatta dal punto di vista formale, oltre che per delle pendenze economiche che devono essere saldate - ha specificato Zerbo in una nota - Se non si arriverà a una soluzione bonaria sarò costretto ad agire legalmente, con risvolti legali o giudiziari imprevedibili”.
“Benedetto è stato scorretto - ha poi aggiunto il dirigente intervistato da Radio Gold - non mi ha detto nulla rispetto a questa sua decisione di rimuovermi, diramando questa nota a mia insaputa. Io, praticamente, ho lavorato gratis e ci ho sempre messo la faccia. Da Benedetto mi sono sentito tradito: doveva essere più lucido, più corretto e meno istintivo".
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