Verso le 13.30 di oggi Matteo Marani è diventato il nuovo presidente della Lega Pro. Il giornalista bolognese, 52 anni, è stato eletto durante l'Assemblea che si è svolta presso il Salone d'Onore del Coni, a Roma, e succede a Francesco Ghirelli. Con 39 voti, Marani ha superato l'altro candidato, Marcel Vulpis, che ha invece ricevuto 15 preferenze: due sono state le schede bianche, altrettante quelle nulle. Marani, che nel corso della sua carriera ha collaborato con diverse testate nazionali, è stato anche direttore del Guerin Sportivo e di Sky Sport 24, oltre che vicedirettore di Sky Sport. Dal 2020, inoltre, è presidente della Fondazione Museo del Calcio, dopo esserne stato anche vicepresidente.


Serie C
Lega Pro, Marani: “Abbiamo tre priorità: la prima è la sostenibilità poi…”
Prime parole - «Abbiamo tre priorità. La prima è la sostenibilità economico-finanziaria, un tema quasi opprimente visto che il nostro calcio ha i costi del professionismo ma non i ricavi. Il secondo punto è fare rete, pensando in modo differente. Istituiremo un tavolo permanente di lavoro. Il terzo è pensare di più ai settori giovanili, e per questo motivo ho scelto Gianfranco Zola».
Si è espresso così Matteo Marani, nuovo presidente della Lega Pro, durante la conferenza stampa odierna che ha seguito il voto al Salone d’Onore del Coni. A proposito di Gianfranco Zola, Marani ci ha tenuto a sottolineare che non si tratta solo di «un nome, ma un grande esempio che pensa in modo generoso e altruista ai ragazzi».
«Voglio dare il mio contributo per creare un ambiente e l’atmosfera giusta affinché i nostri ragazzi crescano per giocare in Serie A e B. Se la Serie C cresce è importante per la lega stessa ma anche per la Serie A e B», ha commentato invece il neo vicepresidente della Lega Pro, Gianfranco Zola, nella conferenza stampa di insediamento.
«Non stiamo generando tanti giocatori di qualità e questo va migliorato. Io ho cominciato da questa lega e so quanto è stata importante per me e quanto lo sarà per i ragazzi. Si parla di sostenibilità: per i club di C si tratta anche di valorizzare i propri giovani. Certo non è un percorso che si fa in due giorni e nemmeno in un mese. Serve tempo ma sarà necessario a dare linfa vitale non solo ai nostri club, ma anche al calcio in generale», ha concluso.
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