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Serie C

Vicenza, Diana: “E’ un’anomalia che questo club sia in Serie C”

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Presentato mister Aimo Diana nuovo tecnico biancorosso
Redazione ITASportPress

Nella conferenza stampa odierna, l’Amministratore Delegato e Direttore Generale Rinaldo Sagramola e il Direttore Sportivo Luca Matteassi hanno presentato mister Aimo Diana, nuovo Allenatore biancorosso.

Rinaldo Sagramola: “Siamo qui a presentare il nuovo allenatore del Vicenza che cercherà ovviamente di coronare le aspettative della città, della tifoseria e della proprietà, ovvero quella di allestire una squadra competitiva che posso migliorare il risultato della scorsa stagione. A differenza di quanto si è letto e si è scritto, dopo i primissimi colloqui con Luca, stilammo una lista di allenatori che avrebbero potuto efficacemente guidare le nostre ambizioni per le prossime stagioni. Il contatto di Aimo e di tutto il suo staff è di due anni, Aimo era in cima alla lista, poi oltre a lui, avevamo valutato altri professionisti di grande esperienza e professionalità, tra gli altri Tesser e Toscano. Fu immediatamente contattato Aimo da me, mentre Luca si era tirato un attimo indietro per le sue questioni. Quando chiamai Aimo non lo trovai pronto per affrontare immediatamente un discorso sul suo futuro, perché doveva ancora mettere a posto le sue questioni con la Reggiana, ma anche le proprie questioni emotive. Decise di staccare la spina ed andarsene in vacanza in Turchia, è tornato a metà giugno, nel frattempo si sono chiarite le posizioni di Luca e si sono poi messi in contatto da subito, lui ha dato la disponibilità e siamo arrivati poi ad oggi. Voglio dire e precisare che per chi evidentemente non mi conosce e faccio riferimento ad una testata come Trivenetogoal, con la quale ho avuto modo di chiarire alcune loro anticipazioni nei giorni scorsi, che io normalmente le cose non le dico, ma quando le dico sono quelle ed è la verità, incontrovertibile. Se qualcuno mi ha conosciuto in passato, sa che è così”.


Luca Matteassi: “Come vi avevamo anticipato alla mia presentazione, questa doveva essere la settimana del Mister e lo è. Abbiamo scelto Aimo perché è un allenatore giovane, un allenatore che ha sempre fatto bene, che ha grandi motivazioni, le sue squadre hanno sempre avuto una grande identità, un’identità precisa e questo lo ha sempre dimostrato con i risultati che ho ottenuto. E’ reduce da una vittoria di un campionato, conosce benissimo la categoria, quindi come ha detto prima il Direttore, era la nostra prima scelta e siamo felicissimi di averlo portato qui. Abbiamo quasi la stessa età e sono sicuro che insieme faremo un bel lavoro e faremo di tutto per essere competitivi”.

Aimo Diana: “Mi presento, sono Aimo Diana e sono il nuovo tecnico del Vicenza. Voglio ringraziare il Dottor Sagramola, il direttore Matteassi, la proprietà e la famiglia Rosso per questa grande opportunità. Tanti mi chiedono perché, visto che io mi sono guadagnato la B sul campo, ma credo che per struttura, per storia, per forza societaria, questa sia una Serie B di alto livello, quindi io mi sento in Serie B e anche di alto livello, in questo momento. Sono stato contattato sin da subito e sono stato io a voler aspettare un attimino perché avevo bisogno di tempo per alcune situazioni anche mie, non tanto personali, ma volevo capire come affrontare le stagioni future. Devo dire che la possibilità di Vicenza per me è stata subito gradita e quando c’è stata la possibilità ho dato la mia più ampia disponibilità, perché sono convinto che questa sia una società con un Direttore Sportivo giovane, bravo e con grandi capacità; con il Direttore Sagramola che conosciamo tutti e che ha grandissima credibilità in tutta Italia, abbiamo una proprietà che potrebbe fare la Champions League. Quindi io credo che sia la cosa migliore che potesse capitarmi, sono felicissimo, il mio staff è carico tantissimo per questa nuova esperienza e credo che lavoreremo giorno e notte per arrivare al risultato che la società ci chiede, che chiaramente è quello di migliorare, di provare a fare qualcosa di importante. Questa categoria la conosco molto bene, non serve solamente questo tipo di struttura, purtroppo, servono anche tante altre cose e l’ho provato anche con le mie esperienze passate, ci vuole tanto, tanto altro, tanto altro nei giocatori, ci vuole grande appartenenza, grande fame, grande voglia ed è quello che noi cercheremo di portare a Vicenza. Se verranno dei giocatori, dovranno avere grandissima ambizione e grande fame di voler fare grandi risultati, questi sono i giocatori che possono portare ad ottenere dei risultati o, comunque, io credo che siano quelli che più si avvicinano ad aver grandi risultati. Quando una squadra gioca bene è più facile che vinca, occorre portare giocatori con una certa mentalità, abbiamo degli ottimi in rosa e dovremo dare una mentalità per creare un team forte. In primis lo dobbiamo creare noi, così riusciremo a dare una mentalità anche ai ragazzi che ci possa portare a toglierci le nostre soddisfazioni. Quindi io ringrazio per l’opportunità, ho una voglia smisurata di cominciare”.

Dopo l’introduzione iniziale, mister Diana ha risposto alle domande poste dai giornalisti presenti.

Sfida ambientale in una piazza delusa? “E’ la stessa domanda che mi fecero due anni fa a Reggio, ma abbiamo visto poi com’è finita. La sfida per me non è ambientale ma tecnica e sulle motivazioni e il raggiungimento di un obiettivo. Vorrei essere giudicato per i fatti, per quello che riuscirò a fare. Ci vuole grande pazienza e un atto di fede, avere grande fiducia delle persone con le quali si lavora. La fiducia nel mio gruppo di lavoro è forte e lo integrerò con le persone che ci sono già al Vicenza, con i Direttori e con la mia proprietà. Non ho paura di questa situazione, immagino ci sia voglia di grande calcio, perché a Vicenza si respira per storia. Mi piacerebbe provare a riportare questa speranza, c’è una tifoseria straordinaria e voglio che siano orgogliosi dei ragazzi che vanno in campo, del proprio allenatore, dello staff tecnico e della società. Voglio ricreare un ambiente che sia di aiuto per tutti, questo dev’essere il primo obiettivo”.

La rosa ha bisogno di tante integrazioni? “Ci stiamo parlando da un po’ col Direttore e stiamo valutando la rosa. Conosco bene questa categoria, per fortuna o purtroppo, conosco gran parte se non tutti i giocatori della rosa. Stiamo valutando le possibilità, la squadra è composta da ottimi giocatori, però desideriamo capire se in questi giocatori c’è la voglia di migliorarsi, di fare, di cominciare. Ho tanta voglia di iniziare, perché voglio parlare con loro, stiamo facendo tante valutazioni sia su quelli in rosa, sia su chi ci potrebbe dare una mano, consapevoli dell’obiettivo di provare a migliorarsi”.

Delusione di non essere rimasto in Serie B? “Ho avuto un momento in cui mi sono dovuto fermare per capire cosa volessi effettivamente. Non c’è nulla di meglio di Vicenza per poter ripartire con una nuova sfida, senza guardare la categoria, perché per capacità, proprietà e strutture è un’anomalia che il Vicenza sia in Serie C. Dobbiamo lavorare tutti insieme per riportare questa società dove gli compete. Sono focalizzato completamente sulla nuova sfida, così come lo è il mio staff. Quello che è stato, è stato”.

Che idea ti sei fatto della squadra dello scorso anno? “Ho seguito, ma non particolarmente, essendo in un altro girone. Ho osservato e visto, ma non riesco a dare un giudizio tecnico assoluto. Ora stiamo andando a rivedere molte gare dello scorso anno per provare a capire quali fossero le difficoltà. Io sono un uomo di numeri e cerco di lavorare su quelli, so che per provare a fare dei campionati di vertice occorre raggiungere determinati numeri: nelle vittorie, nelle sconfitte, nei goal subiti e in quelli fatti. Noi dobbiamo cercare di rientrare in questo range, perché sono quelli che fanno la differenza, così come il numero in classifica”.

Possibilità di prendere qualche giocatore già avuto? “Stiamo lavorando sulla rosa attuale, cercando di capire le caratteristiche di cui abbiamo bisogno. Ci sarà modo di esplorare altre situazioni al di là di giocatori allenati o meno. Anche perché negli ultimi 8 anni avrà allenato circa 150 giocatori, ce ne sono tanti bravi ma tanti sono anche sotto contratto con altre squadre”.

Gruppo fa la differenza? “La parola gruppo viene utilizzata in tanti modi. Non è facile crearlo, prima lo dobbiamo creare noi fuori dallo spogliatoio per dare subito l’idea e le regole per creare poi un gruppo importante dentro lo spogliatoio. Vogliamo avere giocatori con una certa mentalità vincente, abbiamo le caratteristiche per poterlo fare e per poterle insegnare e cercheremo di metterle in campo”.

Grinta? “Ce l’ho anche in panchina e, a volte, mi devono trattenere. Devo crescere un po’ sotto questo punto di vista”.

Rifiutato proposte dalla B? “No”.

Progetto di calcio offensivo? “Ho un mio progetto tecnico tattico che porto avanti da molti anni. Ma prima devo valutare i giocatori sotto contratto. Prima occorre trovare la struttura, mettendo i giocatori nel proprio ruolo, senza depotenziarli, avendo anche alternative nel cambiare modulo sia dall’inizio che a partita in corso. Occorre partire dalla disponibilità dei ragazzi, chi non la darà, farà fatica a far parte del mio progetto tecnico”.

Difesa a 3 o 4? “Si può giocare in entrambi i modi. Con la difesa a 3 si possono avere caratteristiche diverse e andremo a cercarle, se non le troveremo già nel nostro organico”.

I giovani? “Li valuteremo con gli allenamenti. Vicenza non è una piazza facilissima. Se si vuole raggiungere un risultato importante, è chiaro che ci vorrà sia la sfrontatezza del giovane ma anche l’esperienza del più vecchio. Sarà una bella sfida valutare i giovani che hanno fatto bene, anche in prestito, valutando quelli che potrebbero anche avere la capacità mentale di sostenere un campionato di vertice”.

Giocatori incedibili? “Prima li voglio conoscere da un punto di vista umano e morale. Su alcuni ho le idee molto chiare, sono tutti e nessuno in discussione. Dobbiamo iniziare, sappiamo dove vogliamo andare ma dobbiamo capire quanta fame c’è ancora in loro per arrivare all’obbiettivo. C’è del tempo, il calciomercato è lungo e dobbiamo creare una struttura che duri 38 partite, nella quale ogni ruolo dovrà avere un suo protagonista, senza inventarsi ruoli o mezzi ruoli, quello semmai dovrà accadere in emergenza”.

Carattere spigoloso? “Non saprei. Ho le idee chiare su quello che voglio, questo sicuramente. Magari per questo qualcuno potrà non essere d’accordo, però mi confronto sempre con tutti e sono contento di confrontarmi con i Direttori perché hanno grande esperienza e so che mi potranno dare una mano. Ci deve essere discussione, come in ogni team, ma è importante che ci sia grande unione e che alla fine si esca con una sola verità”.

Qualcosa da dire alla piazza? “Mi permetto di chiedere solo di essere giudicato per i fatti e non per il momento. Per arrivare all’obiettivo la strada è lunga e molte volte si passa anche attraverso schiaffi. Lo scorso anno abbiamo perso 5-0 a Fiorenzuola ma poi abbiamo vinto il campionato. E’ un campionato difficile e complicato, come avete visto, in ogni gara. Occorre avere fiducia nei professionisti che lavorano, con un atto di fede, poi verremo giudicati per i fatti. Ho grande ambizione e anche il mio staff ha grande ambizione. Vogliamo fare un percorso, per questo il contratto biennale. Chiedo solamente di avere fiducia nei nostri metodi di allenamento che sono un po’ diversi, ci vuole tempo e pazienza, per arrivare a un campionato di vertice che dia soddisfazione”.

Modulo avendo tanti esterni in rosa? “Potremmo giocare con il 352 o il 343 con i giocatori in rosa. Dobbiamo cercare calciatori con determinate caratteristiche e dobbiamo farci trovare pronti in quel caso. Se non si troveranno, al giorno d’oggi, un allenatore credo sappia insegnare ogni modulo, soprattutto i tecnici italiani che sono molto preparati. Non ho un dogma assoluto, ho giocato a 3 o a 4, con 2 o 3 centrocampisti. Proveremo a lavorare con quei due moduli, con la possibilità a partita in corso o all’inizio di cambiare. Sappiamo però che caratteristiche tecniche e soprattutto umane e morali vogliamo trovare nei nostri giocatori”.

Come lavorare? “Giorno e notte. Però faccio mia una frase di Renzo Rosso di oggi che mi ha detto che bisogna anche divertirsi nel calcio. Quindi cercheremo di divertirci e di far divertire, se possibile. Siamo tanti legati ai risultati, alla tensione e, a volte, serve anche leggerezza. Ho conosciuto telefonicamente Stefano Rosso e ho incontrato il patron, è stata un’esperienza decisamente bella”.

Differenza tra i gironi? “Nel girone B per due anni si è arrivati oltre gli 80 punti, quest’anno nel girone A ne sono serviti meno. Non è una questione di qualità, è questione di annate, quest’anno nell’A c’erano squadre veramente importanti, altre hanno fatto fatica. La vittoria di Feralpi e Lecco è stata una sorpresa. Noi andremo in campi nei quali tutti diranno che siamo la squadra costruita per vincere, che abbiamo speso tanto, ecc., la verità è che in campo occorre andare con cattiveria, voglia, forza e regole fisse e serie. Dovremo essere molto seri in ogni cosa che faremo”.

Domanda posta a Luca Matteassi: 3-4 innesti nei punti giusti? “Come ha detto il mister, stiamo valutando tante cose. Diversi cambiamenti ci saranno in ogni reparto. Le idee sono chiare, qualcosa in difesa faremo perché abbiamo subito tante reti, come avete sottolineato. Stiamo lavorando per costruire una rosa importante”.

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