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Vicenza, Matteassi: “Scelto l’allenatore che presenteremo prossima settimana”

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La presentazione del nuovo d.s. oggi
Redazione ITASportPress

Nella conferenza stampa odierna, l’Amministratore Delegato e Direttore Generale Rinaldo Sagramola ha presentato Luca Matteassi, nuovo Direttore Sportivo del Club biancorosso.

Rinaldo Sagramola: “Luca è un dirigente con il quale mi sono confrontato circa un mese fa e che mi aveva dato immediatamente la propria disponibilità dal punto di vista tecnico, ma mi aveva chiesto del tempo per risolvere qualche problema personale. Ciò mi ha costretto a sentire, vedere e incontrare tutti quelli che si sono proposti. Si sono proposti tantissimi profili, perché il Vicenza e il Vicenza di questa proprietà, è una meta ambita per tutti. E si è proposto anche chi magari contrattualmente non si sarebbe potuto proporre per impegni già presi. Poi dieci giorni fa Luca mi ha richiamato dicendomi che aveva sistemato le proprie questioni personali. Noi cercavamo un profilo che rispondesse a determinati requisiti, in particolare che avesse una maturato esperienza nella categoria, fosse giovane e soprattutto avesse le stesse motivazioni e la stessa voglia di vincere che abbiamo tutti noi: la proprietà, gli azionisti, i tifosi e il sottoscritto”.


Luca Matteassi: “Per me è un’opportunità veramente grande e cercherò di sfruttarla al meglio. Ci tengo a ringraziare il Direttore Sagramola, la proprietà, la famiglia Rosso, per avermi dato questa grandissima opportunità e farò di tutto per ripagare la loro fiducia. Il Direttore ha già spiegato come è avvenuto il nostro incontro nei primi di giugno e mi dispiace averlo fatto aspettare un po’, ma purtroppo avevo dei problemi personali che dovevo risolvere e appena li ho risolti, sono corso subito qui.

Dopo l’introduzione iniziale, l’Amministratore Delegato e il Direttore Sportivo hanno risposto alle domande poste dai giornalisti presenti.

Luca Matteassi

Motivazioni nell’aver accettato? “Per un direttore sportivo questa è una piazza importante, il Direttore Sagramola, sapete la sua esperienza calcistica, la proprietà sapete tutti qual è, la tifoseria del Vicenza la conoscete tutti quindi se uno non ha le giuste motivazioni nel venire qui, non dovrebbe nemmeno fare questo lavoro. Le mie motivazioni sono tante e come ho detto prima cercherò di non deludere la fiducia che mi è stata data”.

Cosa serve per vincere in questa categoria? “Qui c’è una tifoseria e una società solida, questa è una base molto importante per una società e una squadra. Poi toccherà al Mister, al sottoscritto e allo staff tecnico creare un gruppo giusto per questa categoria, non conta essere bravo tecnicamente, ci vuole tanta fame, a volte si va a giocare in campi nei quali non si deve cercare di fare il passaggio bello o la giocata pulita, ma dove occorre lanciare la palla lunga, la verità è questa, perché in certi campi sarà così. Quindi ci vogliono giocatori con la mentalità giusta, giocatori che conoscono bene la categoria, giocatori che abbiano la fame di vincere”.

Allenatore? “L’abbiamo già scelto, mi sto confrontando con lui da un po’ di tempo e la prossima settimana lo presenteremo”.

Squadra offensiva come lo scorso anno? “Con il mister stiamo valutando tante cose, dai giocatori in rosa che già conosciamo molto bene ad altri aspetti, quindi poi decideremo quanti cambiamenti fare. Quando presenteremo il mister, magari entreremo più nel dettaglio nello spiegare queste cose”.

Ferrari? “E’ stato con me a Piacenza e poi l’ho portato anche a Pescara. Ho avuto anche Ierardi. Sono due giocatori importanti per la categoria, come ce ne sono tanti altri in rosa”.

Giovani? “Non volevo passasse il messaggio che voglio prendere tutti giocatori di 33 anni che conoscono la categoria, ci sono anche dei giovani bravi già in rosa, occorre creare un giusto mix. Ritengo, però, che servano anche quei giocatori capaci di trascinare i giovani e che sappiano trasmettere loro la voglia di vincere, tramettendo anche la loro esperienza in questo campionato”.

Grande responsabilità nel lavorare in questa piazza? “Mi impegnerò al massimo per disputare un ottimo campionato”.

Ritiro? “Con il mister stiamo definendo le date, faremo il ritiro allo Sporting55, il nostro centro sportivo”.

Proprietà? “Li ho incontrati. Sono persone eccezionali, imprenditori importantissimi. Sarei stato felice lo stesso della chiamata del Vicenza, ma sono qui anche per l’opportunità di lavorare con loro. Tutta Vicenza, credo, sia felice di avere una proprietà così importante”.

Garanzie? “Ho trovato subito l’accordo con il Direttore e abbiamo già iniziato a lavorare. Devo fare la squadra giusta per disputare un ottimo campionato”.

Mercato? “Questo discorso lo affronteremo dopo la presentazione del mister. Anche perché se parlassi ora di moduli o ruoli, si capirebbe subito qual è l’allenatore prescelto”.

Rinaldo Sagramola

Tanti nomi usciti? “Me ne sono stati additati molti, anche improbabili, che mi hanno suscitato grande ilarità. Io ho ascoltato tutti quelli che si sono proposti. Cercavo di capire quale fosse la motivazione che gli avrebbe spinti qui. Volevo una persona che non fosse in cerca di motivazioni economiche per strappare un contratto, ma volevo una persona fortemente motivata dalla tradizione della piazza, dall’importanza della proprietà che abbiamo alle spalle e che non si spaventasse di fronte alle responsabilità, cui tutti ovviamente saremo chiamati, e che avesse una maturata esperienza nella categoria, unita ad una fame di risultati ed entusiasmo. E soprattutto, non volevo persone in cerca di pubblicità immediatamente dopo aver parlato con me o molte volte ancor prima di parlare con me. Una cosa che abbiamo apprezzato moltissimo di Luca è la discrezione che ha circondato questa situazione, è importante per chi deve rivestire questo ruolo dimostrare professionalità e grande discrezionalità e non tutti, voglio dire, hanno dimostrato queste qualità, anzi, assai pochi diciamo”.

Offerte per i giocatori in rosa? “Ci sono stati dei segnali di interessamento, soprattutto per i più giovani. Al momento comunque è tutto fermo, in attesa di definire con l’allenatore, come muoverci sul mercato, in base alle esigenze di gioco”.

Come mai la scelta del ritiro allo Sporting55? “Siamo in casa e questo offre molte più opportunità avendo più campi a disposizione, palestra maggiormente attrezzata, infermeria. C’è chi lo fa ad esempio a Milanello, il concetto di ritiro è un po’ cambiato negli anni. Nella mia esperienza, quando ho potuto, l’ho sempre fatto nel centro sportivo, avendo peraltro a disposizione un impianto notevole”.

Scouting? “Dirigerà l’area Matteassi”.

Budget? “Lo scorso anno avevamo il terzo monte ingaggi dell’intera Serie C e all’interno di quel budget penso ci sia spazio per fare tante cose. E’ più che sufficiente per allestire una squadra competitiva, poi se ci sarà bisogno di sforare ulteriormente, ne parleremo con la proprietà. Avevamo il terzo monte ingaggi, per quello che può significare però, visto che hanno vinto diverse società con budget decisamente inferiori, penso al Lecco o alla Feralpisalò”.

Cosa non ripetere quest’anno? “E’ una domanda complicata e per quanto sia una cosa sgradita da ascoltare, ci vuole pazienza nel costruire una squadra o vincere questo campionato. Magari può capitare di vincerlo senza volerlo, penso al Lecco che non era partito con questo obiettivo, ma quando hai l’imperativo di vincere, questo complica le cose. Occorre essere uniti tra squadra, società e tifosi, senza farsi prendere dallo sconforto alle prime difficoltà, la strada non sarà in discesa e occorre saper affrontare uniti i momenti di difficoltà, perché questo potrebbe facilitare il compito”.

Difficile essere pazienti in questa piazza dopo vent’anni? “Capisco che divento noioso e antipatico, ma mi ripeto, ci vuole tempo. Ci sono eccezioni, come Venezia e Parma, ma se guardiamo molte altre società con proprietà importanti e con budget alti, ci hanno messo anni a salire dalla C, penso alla Cremonese, il Lecce, la Ternana che da retrocessa ci ha messo 3 anni e spendendo molto, il Bari…

Nel campionato di Serie C sale una sola squadra su 20, con il 5% di possibilità quindi di farcela. Poi ci sono i playoff e si è visto quest’anno quanto siano un terno al lotto, visto che nessuno avrebbe mai indovinato le due finaliste. In Serie B, paradossalmente, è più semplice avendo tre promozioni su 20 squadre, pari al 15% di probabilità di salire. Capisco l’ansia nel non vedere la Serie A da 22 anni, ma non se ne può fare una colpa alla proprietà, ci vuole calma e sangue freddo. Occorre gestire le cose con la testa e non con la pancia, altrimenti si fanno solamente danni”.

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